Roma, 1 febbraio 2025 – Non c’è dubbio che ‘Emilia Perez’ sia il super favorito per gli Oscar 2025. Lo dimostrano le ben 13 nomination, che hanno reso l’opera di Jacques Audiard il film non in lingua inglese con più candidature di sempre. Eppure tra tanti plausi di critica e pubblico, e premi già vinti, non tutti sembrano aver apprezzato la pellicola. Soprattutto in Messico, dove la storia è ambientata, ma che è stato la location delle riprese per soli cinque giorni. In effetti il film è stato girato quasi tutto in Francia, con riproduzioni in studio. Secondo le critiche, questo avrebbe contribuito a dare una rappresentazione piena di stereotipi, superficiale e posticcia del paese.
Come se non bastasse, nel cast c’è una sola attrice messicana: Adriana Paz, che peraltro interpreta un personaggio secondario (Epifania Flores). La direttrice del casting Carla Hool, che è messicana, si è giustificata dicendo di non essere riuscita a trovare le attrici giuste nel suo paese d’origine e per questo di aver fatto provini anche altrove in America Latina, negli Stati Uniti e in Spagna. Una scelta che ha messo particolarmente in evidenza l’accento non autentico delle interpreti, tanto che i personaggi di Zoe Saldana e Selena Gomez sono stati adattati in modo che avessero origini non messicane per spiegare il loro modo di parlare. Lo scrittore Jorge Volpi su El Paìs ha scritto che “un tale disprezzo verso la lingua sarebbe inaccettabile” se fosse stato un regista messicano come Iñárritu, Cuarón o del Toro a girare un film su un tema francese e “avesse scelto un’attrice latina, con un evidente accento colombiano o argentino, per incarnare una giovane donna parigina”.
A fare giustizia, in qualche modo, ci ha però pensato una youtuber messicana, Camila D. Aurora, pubblicando un cortometraggio, in versione musical, che fa il verso a ‘Emilia Perez’. Si intitola ‘Johanne Sacreblue’ ed è girato interamente in Messico, con attori messicani, ma è ovviamente ambientato il Francia. “Abbiamo cercato attori francesi per il cast, ma non abbiamo trovato il talento necessario per recitare in questa produzione”, ha spiegato ironica Aurora, che del film è regista, sceneggiatrice e interprete principale (essendo anche lei una donna trans).
Il film racconta l’improbabile lotta per la supremazia tra la famiglia Sacrebleu che produce croissant e la famiglia Ratatouille che produce baguette. Tra baschi e maglie a righe, moustache finti e gente truccata da Pierrot, canzoni rifatte in una sorta di grammelot ma con l’accento messicano, la pellicola è tutta una serie di luoghi comuni sulla Francia e i francesi.
Comico e surreale, la parodia del pluricandidato agli Oscar è tuttavia diventato un vero e proprio caso sui social. Quello che infatti era nato come una burla dopo che Camila D. Aurora si era lamentata su TikTok del film originale e dell’interpretazione di Sofia Gascòn, è invece diventato un progetto capace di incanalare una protesta più ampia e sentita. Basti pensare che l’autrice ha raccolto i fondi necessari per realizzarlo in poco tempo grazie a un crowdfunding lanciato su una piattaforma online. A decretarne il successo invece ci sono le oltre due milioni di visualizzazioni che il corto ha totalizzato in sola una settimana dalla sua pubblicazione su Youtube.