Sabato 21 Dicembre 2024
ANDREA SPINELLI
Magazine

Elodie verso Sanremo: "Io, forte e passionale. Non smetto mai di rischiare"

Dopo l’Ariston ha già in programma, a giugno, due show kolossal negli stadi. E ancora, il cinema: doppiatrice in “Mufasa“ e nel cast del nuovo Martone .

Il ruggito della leonessa. Svestita. Dopo aver catalizzato con un generoso décolleté i flash del red carpet all’anteprima di Mufasa, il kolossal in live action in cui regala la voce a Sarabi, la madre di Simba, e aver steso il pubblico tv con le trasparenze dell’abito indossato al Teatrino del Casinò per annunciare a Sarà Sanremo il titolo di quella Lasciarsi alle 7 con cui torna in gara al Festival per la quarta volta, Elodie ha iniziato la sua marcia d’avvicinamento all’Ariston raccontando i come e i perché di questo suo momento magico fatto di canzoni, calendari (Pirelli), copertine patinate, cinema sul set e in sala di doppiaggio, senza il timore di confondere il pubblico. L’importante è far parlare. E lei ci riesce benissimo. "D’altronde sono fatta così" dice a proposito di questa bulimia artistica. "Non stare ferma un secondo è il mio modo di essere, di amare la vita".

Elodie, tutto è partito a fine maggio col disco di platino incassato da Black Nirvana. "Mi piace tornare d’estate. Quest’anno l’ho fatto prima con Black Nirvana e poi agganciando Tiziano Ferro in Feeling. Ho preso un aereo, sono volata da lui, e l’ho praticamente “costretto“ a cantare assieme quel pezzo. Per me qualcosa di molto importante perché Ferro è un cantautore che m’ha cresciuta".

Dopo Sanremo arriverà pure l’album. "Sì, un disco diverso rispetto a quelli fatti finora perché ha un po’ di grinta in più con testi in cui racconto parti di me che di solito trovano più spazio nelle interviste che nelle canzoni. Insomma, ho cercato un maggior allineamento con quel che sono oggi".

Il “Meazza” di Milano l’8 giugno e il “Maradona” di Napoli il 12 sono due stadi impegnativi. Troppo? "Sono un po’ un azzardo. Ma io ho costruito un po’ tutta la mia vita sul rischio, perché ho il coraggio di accollarmeli. A me piacciono le sfide così come l’idea di grandiosità. E si sa che gli spettacoli grandiosi stanno negli stadi. Lo show sarà suddiviso in quattro parti, perché mi sento tante donne in una e voglio raccontarlo. E se anche non dovessero arrivare i sold out mi accontenterò, visto che solo fino a qualche tempo fa facevo concerti in locali da duemila persone".

E Lasciarsi alle 7? "Racconta due lati di me. Quello più passionale e, a volte anche inutilmente, drammatico (mi butto in terra con una vestaglia per disperarmi con un po’ di chiccheria) e la mia parte notturna con la forza dell’elettronica. Raccontando i miei gusti musicali, in questo brano ho messo becco pure sulla produzione, non m’era mai capitato prima".

Come lo definirebbe? "Un dramma romantico, ma non autobiografico. Almeno al momento. Nella mia follia è una ballata e racconta lo stato d’animo di una persona malinconica che si mette a ballare sotto cassa".

Dopo l’esperienza di Non c’è campo e Ti mangio il cuore, si prepara a tornare nei cinema con Fuori di Mario Martone. "Martone m’ha dato una piccola parte in questo suo nuovo film sulla storia della scrittrice Goliarda Sapienza, interpretato dalla grandissima Valeria Golino e da Matilda De Angelis, artiste che stimo, donne di vera potenza. Ho una bella relazione col grande schermo; non leggendo molto, infatti, il cinema riesce talora ad avvicinarmi a mondi che altrimenti rimarrebbero inesplorati. In autunno ho girato pure Performance, un thriller di Lucio Pellegrino con Adriano Giannini".