Canadese classe 1987, Elliot Page è diventato famoso con il nome di Ellen Page e interpretando film come 'Juno' (2007, che gli ha fatto conquistare la nomination all'Oscar) e 'X-Men - Giorni di un futuro passato' (2014). Utilizziamo la declinazione al maschile perché Elliot ha comunicato attraverso i suoi social di essere trans e di volere essere considerato in tutto e per tutto un uomo. Per estrema chiarezza, ricordiamo che il termine transgender indica una persona la cui identità di genere non corrisponde al genere e/o al sesso che le è stata assegnata (ad esempio: ha i tratti fisici di una donna, ma è un uomo). È una cosa indipendente dall'orientamento sessuale.
Le parole di Elliot Page
La lunga lettera inizia con una dichiarazione di gratitudine nei confronti di tutte le persone "che mi hanno sostenuto in questo viaggio. Non riesco a esprimere quanto sia straordinario arrivare al punto da amare chi sono tanto da perseguire il vero me stesso. Per me,
l'intera comunità trans è stata un'enorme fonte di ispirazione: grazie per il tuo coraggio, la generosità, il lavoro incessante per rendere questo mondo un posto più inclusivo e compassionevole". Il momento di gioia di Elliot Page deve però "essere guardato nella sua interezza".
Scrive infatti l'attore: "
La mia felicità è reale, ma sono anche molto fragile. La verità è che, nonostante sia al settimo cielo e mi senta un privilegiato, nel contempo ho anche paura. Paura dell'invasività, dell'odio, degli "scherzi" e della violenza. Per essere chiari: non sto cercando di smorzare un momento gioioso e che celebro, ma voglio che sia chiaro il quadro completo". E a sostegno di ciò che dice, Page cita le statistiche riguardanti la discriminazione nei confronti dei trans: "Solamente nel 2020 almeno 40 persone transgender sono state uccise e la maggioranza di loro era afroamericana o latina".
Più avanti Page si rivolge direttamente "ai leader politici che criminalizzano l'assistenza sanitaria nei confronti dei trans e che negano il nostro diritto di esistere, e a tutti coloro che utilizzano gli enormi mezzi a loro disposizione per spargere ostilità nei confronti della comunità trans: io vi dico che
avete le mani sporche di sangue. Voi scatenate una furia rabbiosa e vile che si abbatte sulle spalle della comunità trans, una comunità il cui 40% degli adulti riferisce di avere tentato il suicidio. Quando è troppo è troppo". E
riferendosi al tema dalla cancel culture, aggiunge: "Nessuno vi sta cancellando, siete voi che state ferendo le persone. Io sono una di quelle persone e non me ne starò in silenzio di fronte ai vostri attacchi".
La conclusione è nel segno della speranza: "Amo il fatto di essere trans e queer. E più abbraccio pienamente chi sono,
più sogno, più il mio cuore si allarga e più prospero. A tutte le persone trans che ogni giorno affrontano molestie, disgusto di sé, abusi e minacce di violenza: io sono con voi, vi amo e farò tutto ciò che posso per cambiare in meglio questo mondo".