Domenica 30 Giugno 2024
ANDREA SPINELLI
Magazine

Eli scaccia papà Bono Vox: "Ho scelto la band"

Il figlio del leader degli U2 presenta il nuovo album degli Inhaler. Da Dylan a McCartney e Lennon: la difficile carriera delle seconde generazioni

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di Andrea Spinelli

Elijah, l’Hewson tranquillo. Non è facile essere figli di Bono Vox, ma “Eli” (diminutivo da non confondere con quello della madre “Ali”) preferisce scartare di lato l’ombra del padre-monumento e confondersi tra le fila degli Inhaler, band in cui annacqua il complesso edipico che si porta dietro con una insinuante dose di indie rock. Unica pretesa, evitare nelle interviste l’argomento U2 per non scomparire nel cono d’ombra di Unforgettable fire o The Joshua Tree. Un po’ come capita con Jakob Dylan quando parla dei Wallflowers eludendo domande su Hall of Rock, Grammy e Premi Nobel.

Classe 1999, Elijah Hewson è, infatti, il terzo erede dei quattro messi al mondo dal rocker più amato d’Irlanda con Alison Stewart, oggi 61 anni, uno in meno del marito, all’anagrafe Paul David Hewson, sposato nel 1982. La sorella Eve, attrice, ha recitato in This must be the place di Paolo Sorrentino, mentre lui otto anni fa ha dato vita assieme al bassista Robert Keating, al chitarrista Josh Jenkinson e al batterista Ryan McMahon agli Inhaler. Finora gli è andata bene. In uscita il 17 febbraio, il nuovo album Cuts & Bruises prova a replicare le fortune del predecessore It Won’t Always Be Like This, arrivato nel 2021 al primo posto delle classifiche ufficiali di Irlanda e Regno Unito.

"I diritti e i doveri che nascono dallo stare in una band assomigliano a quelli che derivano dal matrimonio, solo che sei sposato con altre tre persone, un’unione in cui ciascuno è responsabile e deve prendersi cura dell’altro" spiegavano “Eli” e McMahon ieri mattina a Milano.

"Quando siamo arrivati in studio avevamo un sacco di canzoni, una quarantina d’idee concretizzate poi nelle undici tracce del disco. Non volevamo realizzare un album triste, che recriminasse su questi anni di vita sospesa, ma piuttosto raccontare la nostra fame di nuove scoperte. Desiderio che ci ha spinti a tirare fuori tutto il nostro ottimismo e a parlare soprattutto d’amore. La differenza maggiore tra Cuts & Bruises e il precedente album è nell’esperienza accumulata suonando in giro per il mondo, a cominciare dal tour con gli Acrtic Monkeys o in grandi festival come Glastonbury. Tutte esperienze che ci hanno fatto crescere".

Un cambio di passo evidenziato pure dall’agenda live, che vede gli Inhaler in concerto 13 maggio all’Estragon di Bologna, il 14 maggio all’Orion di Roma e il 16 maggio all’Alcatraz di Milano.

Eli si è messo sulla strada già battuta con enorme successo dal padre, una strada “rischiosa“: gli artisti arrivati a livelli di popolarità paragonabili a quelli dei genitori si contano sulle dita di una mano (o forse due), perché di Miley Cyrus, Enrique Iglesias, Norah Jones, Jeff Buckley ce ne sono stati davvero pochi come ricordato recentemente dalla mesta parabola di Lisa Marie Presley.

Alcuni fanno i sessionmen di lusso, come Zak Starkey (figlio di Ringo Starr) che suona negli Who, o Jason Bonham (figlio di John “Bonzo” Bonham) che ha preso il posto del padre nel concerto di reunion degli Zeppelin del 2007; altri come James McCartney, Dhani Harrison, Julian e Sean Lennon hanno preferito rimanere sulla scia del proprio cognome. Meglio ritrovarsi dietro al marchio di una band come fa anche Joseph Sumner (figlio di Sting) coi suoi Fiction Planet, ma la lista di figli d’arte in hit parade è lunga così e comprende pure i Suspect208, in cui militano Noah Weiland, figlio del leggendario Scott Weiland (frontman di Stone Temple Pilots e Velvet Revolver, scomparso nel 2015), e Tye Trujillo, bassista come il padre Robert che milita nei Metallica.