Gli Elettrica, ovvero Damiano Farina, Andrea Saderi e Dario Grande, fanno sul serio: "Vogliamo diventare la band più famosa del mondo". Scherzi - l'ambizione e la grinta sono però i primi immancabili ingredienti di una carriera, questo non va mai dimenticato - a parte, il primo album degli Elettrica racconta di una rock band che ha molto da dire e lo dice con un sound energico e testi molto profondi e cantanti.
Damiano, come vi è venuta l'idea di formare un trio?
"Tutti e tre partiamo da esperienze con band sin da quando eravamo piccoli. Quando avevo 14 anni, io già volevo averne una mia. Non ci conoscevamo ancora, ma abbiamo poi scoperto di essere accomunati da questa ossessione. Ognuno aveva i propri progetti: Dario suonava a Torino, Andrea a Milano, io ho fatto un po’ di gavetta a Londra. Dopo il periodo della pandemia abbiamo iniziato a Milano, poi un anno dopo è arrivato Andrea. Al primo live tutti e tre insieme, era passato soltanto un mese, abbiamo sentito una chimica che non avevamo avuto con altre formazioni. Da lì è stato tutto molto veloce. Poi abbiamo incontrato Davide Auteliano, ovvero Divi dei Ministri".
E questa è stata la svolta per gli Elettrica…
"Era un brutto periodo perché avevamo perso una data importante per noi per un infortunio al nostro bassista. Quindi non riuscivamo a registrare. Ho deciso perciò di scrivere su Instagram a Divi e una settimana dopo mi ha risposto. Ci siamo incontrarti e abbiamo iniziato a fare dei provini e a registrare. Lui è molto aperto, è stato bello lavorare insieme, ci ha dato la possibilità di crescere. Siamo stati molto fortunati, Divi non ci ha mai imposto cambiamenti. Ancora adesso siamo amici, ci lega un bel rapporto".
Quale è la canzone dell'album 'Elettrica' a cui sei più legato?
"Direi 'Vola', perché è molto immediata. Ho scritto il testo in cinque minuti e anche nella musica ci sono due accordi. Ha un che di melanconico".
Vi definireste indie?
" Siamo più in indie rock. Indie è essere autoprodotti, ma in Italia è più sinonimo di un sound minimale e non di indipendenza. Noi se proprio dobbiamo darci una definizione, direi che gli Elettrica sono new indie rock. Il nostro è un genere rock che si distingue da quello americano".
Come è nato il disco?
"Tutto il progetto parte da quello che suonavo io a Londra. Quando sono tornato ho rifatto le stesse canzoni in italiano. Alcune si sono sviluppate tanto da entrare nell’album. Senza il contributo di tutti e tre, però nessuno avrebbe questo sound".
La collaborazione dei sogni?
" Un tempo avrei detto che il mio sogno sarebbe stato collaborare con produttore degli Strokes, ma in realtà credo che il sogno in generale sia incontrare qualcuno con cui si creano magia ed energia in studio".
I vostri progetti in futuro?
"Stiamo lavorando a nuove canzoni, ma nel frattempo abbiamo anche una serie di live estivi. Faremo più contenuti e concerti possibili. A breve inizieremo con un nuovo album, abbiamo moltissimo ancora dire".