Roma, 15 settembre 2024 – Eleonora Giorgi non si arrende. "Stiamo lottando con tutte le forze", dice a 'Verissimo', raccontando del tumore al pancreas scoperto alla fine di ottobre dell'anno scorso. Le cure hanno funzionano solo parzialmente nell'ultimo ciclo di terapie, confida l'attrice 70enne durante la puntata odierna del programma di Canale 5. "La chemioterapia ha permesso di rimuovere il tumore principale, ma il cancro al pancreas crea una sorta di guaina – spiega –. Sono arrivate delle 'sorpresine', per 3 mesi abbiamo cercato di abbatterle ma ha funzionato parzialmente".
Giorgi rivela che la malattia continua a espandersi e a creare nuove metastasi. “Nei prossimi giorni mi sottoporrò a degli esami cruciali, le provette arriveranno in America – prosegue – . A Houston è stata trovata una chiave d'accesso per il 14% dei malati". La protagonista di 'Borotalco' e di tante altre commedie italiane chiarisce che "la soluzione migliore sarebbe attaccare le metastasi con la radioterapia". "L'alternativa è talmente folle, l'abbiamo saputo due giorni fa", aggiunge.
"Andrà tutto bene, ma se non dovesse andare bene saluto tutti... Mi sento inondata di amore e di affetto, non ho nessun rancore", aggiunge tra le commozione del pubblico in studio. Poi scherza sulla perdita dei capelli. “Avevo i capelli biondi più belli del cinema, ma è così comodo non dover più essere costretta a lavarseli. Beati i maschi”, dice. E rivolta alle altre donne che come lei stanno affrontando un tumore dice: “Siamo fighe lo stesso, anche con la nostra testina pelata”.
"La vita è così. È pazzesco, cambiano le priorità: capita, capita anche di peggio.. Bisogna sperare che vada tutto bene, ma io sono lucida, razionale e fatalista – conclude – . Il fato ti colpisce e non si capisce perché. C'è una follia che devo dire: questo è stato l'anno più bello della mia vita, sono una persona fortunata. Andrà tutto bene". Quindi il pensiero corre al nipotino Gabriele (il figlio di Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia): “Spero di non andarmene troppo presto” perché “è troppo piccolo, non mi ricorderà”. “Sono la sua più grande complice, ma mi rispetta”.