Lunedì 3 Marzo 2025
CATERINA CECCUTI
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Magazine

Eleonora Giorgi e la malattia, un racconto sincero e senza vergogna. L'ultima scena di una vita di coraggio

Negli ultimi mesi l'attrice, scomparsa a 71 anni, ha raccontato apertamente come stava affrontando il tumore al pancreas. Oggi lascia in eredità la forza della sua testimonianza

Eleonora Giorgi è morta a 71 anni

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Eleonora Giorgi è per tutti un’icona del cinema italiano, è la voce autentica di una generazione. Ora che ci ha lasciati, segnando la fine di un percorso che ha saputo unire arte e testimonianza personale, sentiremo il vuoto di una grande professionista, che si è dimostrata essere anche una grande persona.

Il modo in cui stava affrontando la malattia – un tumore al pancreas - è stato condivisa con il mondo, e il suo dolore è stato trasformato in un messaggio di speranza e resilienza. È di pochi giorni fa quella dichiarazione che ha commosso, fatto riflettere, emozionato tutti i livelli della coscienza dei suoi fan (e non solo): “La mia anima è pronta a essere portata via con il vento. Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo".

Mentre la sua malattia avanzava, Giorgi ha utilizzato il mondo del web, la radio e la TV per comunicare il proprio stato d’animo, per narrare in prima persona il dramma della sua condizione, ma anche per testimoniare la meraviglia di incontrare la bellezza della vita anche mentre sta finendo. “Non voglio più giorni di vita – ha detto - voglio più vita nei giorni che mi rimangono. Non voglio allungare ad ogni costo, ma voglio lottare.”

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Per sé, e per quel meraviglioso nipotino, Gabriele, che spesso compare nei video condivisi sui social e della quale si è dichiarata “innamorata pazza”. Insomma, attraverso post sinceri, video e aggiornamenti costanti, Eleonora ha mostrato senza riserve le difficoltà e i momenti di luce che hanno caratterizzato il suo percorso, accomunandolo a quello di altri “compagni di sventura”. La sua capacità di affrontare la sofferenza, rendendola parte integrante del suo racconto artistico, ha creato una comunità virtuale di sostegno e ispirazione per tante, ma tante persone.

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In diretta nel programma "I Lunatici" su Rai Radio2, per esempio, l’attrice ha commentato come, tutti quanti, "Sprechiamo il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni. La malattia è avanzata, aspetto un miracolo. Credo in un ordine superiore delle cose e sono confortata di potermici abbandonare. L'amore, la bellezza e l'arte per me sono Dio".

Una trasparenza, la sua, che ha contribuito a superare il silenzio che spesso avvolge (soffoca?) le persone con malattie croniche, invitando il pubblico a riflettere sul valore della condivisione e della solidarietà. Eleonora ha trasformato il dialogo online in un ponte tra il mondo dello spettacolo e quello della salute, facendosi portavoce di altri nelle medesime condizioni e dimostrando che la vulnerabilità, se raccontata con autenticità, diventa uno strumento potente di cambiamento sociale.

Ora, con la sua scomparsa, il panorama artistico e culturale del nostro Paese perde una figura cui da generazioni siamo abituati a fare riferimento. Quando da attrice, con i suoi occhi di cielo e i capelli di grano, ci faceva ridere, divertire, emozionare sullo schermo. E anche quando, con gli stessi occhi, da malata, ci ha commosso fino alle lacrime, dimostrando di essere sempre stata una persona vera. La memoria di Eleonora Giorgi la porteremo con noi, ricordandola tra i simboli di forza e passione, capaci di trasformare il dolore nell’arte della speranza.