Roma, 29 marzo 2023 – "Ciao, sono Elena di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva". La conduttrice di radio e tv ha scelto la trasmissione di Davide Parenti, Le Iene, che l'ha vista tanti anni nelle vesti di inviata, per dare la notizia: “Ho l’Hiv, sono una di quelli con l’alone viola". Il 4 aprile per la casa editrice Vallardi esce “Cattivo sangue”, un libro in cui Di Cioccio si racconta a 360 gradi: dalla malattia alla dipendenza dalla cocaina, la mancata maternità, le relazioni e l'addio alla madre morta per suicidio. “Oggi – ha dichiarato alla fine - non sono più infettiva”.
Il monologo
Di Cioccio, nella puntata andata in onda il 28 marzo 2023, ha rivelato la sua condizione attraverso un monologo denso di dettagli emotivi. "Ero molto giovane – ha raccontato - quando questa diagnosi ha stravolto completamente la mia vita. All’inizio avevo paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. ‘E se contagi qualcuno?’, mi dicevo, ‘Non me lo perdonerei mai’. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta”.
La malattia come colpa
Dal 2002, anno della diagnosi, ad oggi, il percorso verso l'accettazione è stato tutt'altro che semplice. “Mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale – ha continuato l'ex-inviata de Le Iene - ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi. Così per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un'altra distruttiva e depressa".
La fine della paura
"Ma una vita a metà non è vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me”, ha spiegato la conduttrice de ‘La Mala EducaXXXion’, il programma di La7d sull'educazione sessuale andato in onda dal 2011 al 2014. "Oggi sono fiera di me" ha concluso Di Cioccio nel suo monologo. "Io non sono pericolosa, sono negativizzata e finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza".
L'intervista
Dopo il monologo, Elena ha approfondito ancora di più alcuni aspetti della sua esperienza in un'intervista andata in onda sempre durante la puntata de Le Iene del 28 marzo. “Per me – ha raccontato - era imprescindibile dirlo ai compagni che ho avuto. Non è sempre andata benissimo. A me non è stata data la possibilità di scegliere. Non me l'ha detto quello che me l'ha trasmessa, credo che neanche lo sapesse”. Lo sviluppo delle terapie anti-Hiv avvenuto negli ultimi anni ha giocato un ruolo fondamentale nella storia di Di Cioccio. “Adesso è certo: una persona sieropositiva, in trattamento con antiretrovirali, negativizzata da oltre sei mesi, non è infettiva”, ha spiegato. “Sono passata attraverso psicologi, psicoterapeuti, guri, sciamani. Oggi prendo una pillola sola. Una al giorno”.
Testimonial di Lila
Già undici anni fa Elena Di Cioccio, poi divenuta anche attrice nella serie televisiva di Rai Play ‘Nudes’, aveva partecipato come testimonial a ‘Progetto Donna’, la campagna di sensibilizzazione lanciata per il 25esimo anniversario di Lila - Lega Italiana Lotta all’Aids. “All'ospedale Spallanzani di Roma – aveva dichiarato all'epoca - ho scoperto di un mondo non raccontato, migliaia di persone sieropositive, che sanno di esserlo e conducono una vita normale, si proteggono e proteggono gli altri e cercano di sfondare la barriera del pregiudizio”. Ora l'ex-Iena ha trovato quella stessa forza.