Roma, 25 giugno 2024 – Un abbraccio eterno nello stesso sarcofago per madre e figlio di 2 anni, trovati in una delle 33 antiche tombe rinvenute in Egitto da una missione archeologica congiunta italo-egiziana.
Le sepolture appartengono all’epoca tardo egizia, greca e romana e sono state trovate nelle vicinanze del Mausoleo dell’Aga Khan, a ovest di Assuan, nelle ragioni meridionali dell’Egitto. Tra le tante sepolture, colpisce quella di un adulto, probabilmente una donna, e un bambino di circa due anni, ritrovati insieme. I due corpi mummificati sono attaccati l’uno all’altra in una bara di pietra. Attraverso le analisi del DNA, si potrà confermare il possibile legame di parentela.
A seguito del ritrovamento, sulle mummie è stata eseguita una TAC per effettuare il cosiddetto “sbendamento virtuale”: i corpi e le bende in cui sono avvolti i corpi sono lasciati intatti, ma è possibile vedere tutti i dettagli all'interno di essi, come i braccialetti che alcuni indossano. Verranno poi effettuate ulteriori delle analisi a raggi X, che permetteranno di ricostruire la forma del viso, il genere e l’età dei defunti, oltre che di capire le cause della morte.
La scoperta è di particolare importanza perché “aggiunge nuove informazioni sul periodo”, come spiega Muhammad Ismail Khalid, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità. Le mummie e resti degli strumenti funerari trovati con esse hanno fornito, ad esempio, nuovi elementi sulle malattie diffuse all’epoca.
Sembra infatti che il 30-40% delle persone sepolte nel sito siano morte prematuramente. Patrizia Piacenti, docente di archeologia egiziana all'Università di Milano e direttrice della missione da parte italiana, ha dichiarato che dagli studi preliminari sulle mummie è emerso che alcuno defunti erano affetti da malattie contagiose, altri da alcune patologie ossee, come l’artrosi, mentre altre ancora mostrano segni di anemia, malnutrizione, malattie toraciche, tubercolosi e segni di osteoporosi. È stata individuata anche una donna sopravvissuta a un'amputazione, come è evidenziato da un callo osteoreparativo nel femore.
Rinvenuti anche alcuni resti di affreschi colorati e oggetti di argilla cotta o pietra, bare di legno e tavole sacrificali. Questi elementi fanno ritenere che nell’area fossero sepolti gli abitanti della classe media di Assuan. Nella parte superiore del cimitero invece ci sarebbero le sepolture della classe più alta.
Per quanto riguarda l'aspetto architettonico, alcune tombe presentano un ingresso a volta preceduto da un cortile aperto circondato da muri di mattoni di fango, mentre altre sono scavate direttamente nella roccia della montagna. Gli scavi nel sito continuano.