Domenica 24 Novembre 2024
ELETTRA BERNACCHINI
Magazine

Intelligenza Artificiale, Édith Piaf "racconta" la sua carriera 60 anni dopo la sua morte

Dopo John Lennon in "Now And Then", il machine learning sarà usato per riprodurre la voce della cantante di "La vie en rose" per il docufilm "Édith"

Edith Piaf

Edith Piaf

Dopo l'esperimento riuscito di "Now And Then" dei Beatles, la fusione tra musica e Intelligenza Artificiale raggiunge un nuovo stadio. Questa volta, spostandoci sull'altro versante della manica, a rivivere sarà la voce dell'indimenticabile Édith Piaf che, 60 anni dopo la sua scomparsa, racconterà la storia della sua vita nel film biografico "Édith".

Je ne regrette l'Intelligenza Artificiale

Ad annunciare l'operazione è stata la Warner Music Group, in accordo con gli eredi dell'Usignolo di Parigi. Attraverso il machine learning, le centinaia di tracce audio originali a disposizione saranno processate al fine di riprodurre nelle minime sfumature la voce di Piaf, con la promessa di regalare un impatto narrativo "autentico ed emotivo". Il docufilm, pensato dalla regista francese Julie Veille – già nota per lavori come "Diana Ross, suprême diva" e "Stevie Wonder: visionnaire et prophète" – ripercorrerà la carriera della cantante di "Non, je ne regrette rien" tra Parigi e New York, tra gli Anni 20 gli Anni 60, con le immagini d'archivio delle apparizioni pubbliche e della vita privata.

I precedenti

L'esempio più recente di uso dell'IA in ambito musicale è stato senza dubbio il recupero dai nastri originali del cantato di John Lennon per l'ultimo singolo dei Beatles, "Now And Then", pubblicato nel 2023, 43 anni dopo la sua morte. O ancora, nel 2022, la voce del maestro della pop art Andy Warhol, morto nel 1987, è stata ricreata per il documentario Netflix "The Andy Warhol Diaries". In questo caso, l'attore Bill Irwin ("Il Grinch", "Dove eravamo rimasti") ha letto le annotazioni scritte nel diario dall'artista e il software IA Resemble ha utilizzato questa traccia per riprodurre la voce di Warhol. Altro esempio interessante è quello di Edward Herrmann ("Una mamma per amica"): la sua voce, lavorata tramite la tecnologia DeepZen, è stata utilizzata per narrare alcuni audiolibri pubblicati dopo la sua morte nel 2014.

Il caso "Heart on My Sleeve"

Il problema con l'IA in campo artistico non sta tanto nella duplicazione o riproduzione di qualcosa, ma nello sfruttare una fonte reale per produrre cose originali. La voce di John Lennon presa dal nastro originale, ripulita e montata con la musica degli altri tre Beatles va bene, ma cosa accadrebbe se questa stessa voce potesse essere utilizzata per produrre brani scritti oggi da qualcun altro? Dove sta il limite? È questa indeterminatezza d'intenti che preoccupa gli artisti. Ad aprile 2023 la Universal ha fatto ritirare dai circuiti streaming la canzone "Heart on My Sleeve" che proponeva versioni delle voci di Drake e the Weekend create con l'IA generativa, su YouTube però il brano c'è ancora. Il sasso ha cominciato a rotolare, presto arriverà la valanga.