Un team di ricercatori della University of Cape Town, in Sudafrica, ha messo a punto una tecnica per riciclare l'urina umana nel campo dell'edilizia. Come si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista Journal of Environmental Chemical Engineering, la pipì viene utilizzata per creare dei bio-mattoni ("bio-bricks", in inglese), impiegabili nella costruzione di case ecosostenibili. COME FUNZIONA I bio-mattoni prendono forma grazie a un processo chiamato precipitazione batterica del carbonato di calcio. In sintesi, si mescolano dei batteri che producono l'enzima ureasi con la sabbia e l'urina: il risultato è la precipitazione del carbonato di calcio, che si compatta con i granelli di sabbia formando un composto duro, che può prendere la forma di un mattone. CASE ECOSOSTENIBILI A differenza dei mattoni tradizionali, che vengono "cotti" nel forno a 1400 gradi, la catena di reazioni che porta ai bio-bricks avviene a temperatura ambiente, senza quindi generare enormi quantità di anidride carbonica. Inoltre, l'intero ciclo non comporta sprechi, dato che i residui di azoto e potassio provenienti dalla pipì possono essere in teoria impiegati per produrre fertilizzanti. BISOGNA ASPETTARE Negli ultimi mesi, l'equipe guidata dal docente di ingegneria Dyllon Randall ha testato svariati bio-mattoni, sfruttando l'urina raccolta nei bagni maschili dell'università. "Abbiamo ancora bisogno di ottimizzare il processo e vogliamo aumentare ulteriormente la resistenza", ha sottolineato Randall. Una volta perfezionati questi dettagli si potrà iniziare a pensare alla fase di commercializzazione, anche se non ci sono ancora informazioni sul possibile costo del prodotto finito.
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