Mercoledì 22 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

L'eclissi solare e un presagio divino dietro la fine delle piramidi egizie: la tesi dell'archeoastronomo Magli del Politecnico di Milano

Secondo la teoria avanzata dal docente il faraone Shepseskaf nel 2471 avanti Cristo avrebbe interpretato il fenomeno astronomico come una “maledizione”. Ecco come questo ha rivoluzionato il corso della storia antica

La Piramide di Cheope è la più antica e più grande delle tre piramidi principali della necropoli di Giza, ed è costituita da almeno 2 milioni e 300mila blocchi

La Piramide di Cheope è la più antica e più grande delle tre piramidi principali della necropoli di Giza, ed è costituita da almeno 2 milioni e 300mila blocchi

Milano, 22 gennaio 2025 – Potrebbe essere stata un'inaspettata eclissi totale di Sole, nel 2471 a.C., a rivoluzionare le pratiche funerarie dell'Antico Regno segnando la fine dell'era delle grandi piramidi egizie: lo ipotizza l'archeoastronomo Giulio Magli del Politecnico di Milano, in uno studio condiviso sulla piattaforma arXiv. La quarta dinastia (circa 2600-2450 a.C.) rappresenta l'apice dell'architettura egizia, con la costruzione delle piramidi di Dahshur e Giza, inclusa la Grande Piramide di Cheope. Tuttavia, durante il breve regno del faraone Shepseskaf, si assiste a una svolta radicale: la sua tomba non era una piramide, ma una massiccia struttura rettangolare con estremità rialzate, ispirata ai santuari arcaici di Buto, un sito sacro del delta del Nilo. Inoltre, questa tomba non era visibile da Heliopolis, centro del culto del Sole.

La rabbia degli dei 

Il motivo di questo radicale allontanamento dalla tradizione? Secondo Magli, sarebbe da ricercare nel cielo. I dati e i calcoli disponibili sulle eclissi storiche mostrano che il primo aprile 2471 a.C. si è verificato un evento significativo e inaspettato sul delta del Nilo: un'eclissi solare totale, con il percorso della totalità quasi centrato sulla città sacra di Buto. Anche l'area di Giza e la capitale, Memphis, erano molto vicine alla zona di totalità dell'eclissi solare. L'oscuramento del disco solare potrebbe essere stato interpretato "come un presagio divino", spiega Magli. "Questo avrebbe spinto Shepseskaf a rompere con la tradizione", innescando "una crisi che portò alla fine del predominio del culto solare nelle scelte architettoniche regali", è la tesi sostenuta da Magli.

Chi è Giulio Magli

Nato a Roma nel 1964, Giulio Magli è un astrofisico e archeoastronomo con un lungo e prestigioso curriculum accademico e di pubblicazioni sulle più autorevoli riviste scientifiche internazionali. Dopo aver conseguito la laurea e il dottorato in fisica matematica alla Statale di Milano, ha avviato la sua carriera accademica al Politecnico di Milano, dove è titolare della cattedra di Fisica matematica dal 2005. Dal 2009 è docente di un corso ufficiale di Archeoastronomia alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. In campo archeoastronomico, Magli ha studiato in particolare le piramidi egizie, aderendo sostanzialmente al metodo di datazione proposto nel 2000 dall'egittologa Kate Spence, conosciuto come "metodo del transito simultaneo: teoria secondo la quale calcolando la deviazione della piramide dal nord astronomico attuale, è presumibile che una cerimonia di orientazione della Piramide di Cheope sia avvenuta esattamente nel 2467 a.C.

Giulio Magli è un astrofisico e archeoastronomo italiano, specializzato nello studio delle relazioni tra l'architettura delle antiche civiltà
Giulio Magli è un astrofisico e archeoastronomo italiano, specializzato nello studio delle relazioni tra l'architettura delle antiche civiltà

Cheope e Chefren

Calcolando la deviazione delle altre piramidi egiziane, Magli ha proposto un'inversa cronologia per le due piramidi principali di Giza (Cheope e Chefren) sostenendo, in base ai dati astronomici, che le due piramidi fossero state progettate nello stesso momento da Cheope, per ampliare il suo Akhet, ossia l'orizzonte simbolico. Tale intenzione spiegherebbe il motivo per cui anche alcuni predecessori di Cheope, Snefru e Djoser avrebbero realizzato due piramidi per un'unica sepoltura.