
“Primavera dintorno. Brilla nell’aria e per li campi esulta“, scriveva Giacomo Leopardi. E per salutare la nuova stagione, alla Villa...
“Primavera dintorno. Brilla nell’aria e per li campi esulta“, scriveva Giacomo Leopardi. E per salutare la nuova stagione, alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani - Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma, è sbocciata ’Flora’, una sontuosa, affascinante mostra su fiori e giardini nell’arte italiana del ‘900, a cura di Stefano Roffi e Daniela Ferrari.
Aperta fino al 29 giugno, riunisce più di 150 opere delle più grandi firme del secolo scorso, Boccioni, De Pisis, Balla, per arrivare fino agli artisti della nostra contemporaneità, Melotti, Paolini, Kounellis, in ideale collegamento proprio con il grande parco romantico della villa, abitato da meravigliosi pavoni, dove nelle prossime settimane si concluderanno i lavori di restauro finanziati dal Ministero della Cultura con i fondi Pnrr.
Luigi Magnani, musicologo, critico d’arte e collezionista, proprietario della villa scomparso nel 1984, amava i fiori e la natura, la loro bellezza e armonia. "Anzi, già il suo amico Giorgio Morandi gli aveva dedicato vari dipinti di tema floreale", spiega Daniela Ferrari, curatrice e conservatrice del Mart di Rovereto.
Dalle ’Ortensie’ di Segantini alle ’Dalie’ di Previati e Donghi, dal ’Gladiolo fulminato’ di De Pisis ai ’Crisantemi’ di De Chirico, la mostra ci accompagna nel segreto dei giardini che tanti artisti hanno visto, immaginato, ricreato. Ed è un tripudio di colori e fantasia.
Ci sono i fiori ‘simbolici’ di Galileo Chini o Felice Casorati, quelli futuristi di Giacomo Balla e Ferdinando Depero (è stata ricostruita anche l’imponente ed esuberante scenografia che l’artista trentino creò nel 1917 per il balletto ’Le chant du rossignol’), quelli silenziosi di Giorgio Morandi o Antonio Donghi, quelli inquieti di Filippo De Pisis o Piero Marussig. Poi le ’Regine di fiori’ ritratte da Giovanni Boldini o Federico Zandomeneghi, e tante, tantissime rose, di Achille Funi, Mario Mafai o Fausto Pirandello.
E nella ’Flora contemporanea’, accanto alle opere di Piero Gilardi o Davide Benati, anche l’Autoritratto con fiore in bocca che Pier Paolo Pasolini dipinse nel 1947.
Questi giardini dipinti ‘dialogheranno’ con il parco storico della villa, esteso per dodici ettari, uno splendido polmone verde in cui spiccano anche tre degli alberi monumentali d’Italia, un cedro del Libano, una sequoia sempervirens e un platanus hybrida. Info, www.magnanirocca.it.
Gli orari: dal martedì al venerdì, orario continuato dalle 10.00 alle 18.00 (la biglietteria chiude alle ore 17.00) – sabato, domenica e festivi orario continuato dalle 10.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude alle 18). La mostra resterà aperta anche anche il 21 e 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno.
Stefano Marchetti