Chi ama semplificare le cose parla di una riscoperta del Barbour, la famosa giacca cerata emblema massimo dell’english style, dopo l’uscita di ’The Crown’, la serie televisiva dedicata a Elisabetta II del Regno Unito e alla famiglia reale britannica. Una spiegazione fascinosa ma un po’ banale perché nei fatti la giacca Barbour ha sempre fatto la storia della moda, fin dal primo modello realizzato nella fabbrica a South Shields ai confini con la Scozia da James Barbour nel 1894. Poi negli anni Trenta, nel dopoguerra per la caccia e l’equitazione, negli anni Ottanta per una generazione di ribelli intelligenti. Fino a oggi che continua a essere indossata da re, regine, principi e prinicipesse in Grand Bretagna, nobili in tutto il mondo, borghesi senza nostalgia, star dello showbiz.
L’azienda oggi è nelle mani di Dame Margaret Barbour e sua figlia Helen, quinta generazione della famiglia, che si impegnano quotidianamente per la trasmissione dei principi che da sempre hanno caratterizzato il brand: robustezza ed eccellenza. In particolare lavorano insieme a specialisti del tartan, i produttori della Kinloch Anderson Supply, e conducono ricerche sulla storia dei materiali e dei tessuti per garantire la massima qualità del prodotto. "Siamo una squadra ben collaudata e ormai abbastanza grande – racconta Helen –. Il nostro obiettivo è essere “the best British heritage brand“, ovvero il brand più importante della tradizione British, la cui prerogativa è essere il top dell’avanguardia del British lifestyle".
Siamo tornati in piena ’Barbourmania’ da parte di un pubblico trasversale, dai giovanissimi (anche bambini) agli anziani come raccontano i risultati positivi in Italia e Svizzera dove il brand dei giacconi cerati (ma non solo) continua a crescere molto bene. Artefice di tanto successo è Cristina Calori, presidente e Ceo di WP Lavori in Corso che dal 1985 distribuisce nel nostro Paese il brand.
"Stiamo crescendo ancora specie nella donna con un +20% mentre nell’uomo siamo a +10% – racconta con soddisfazione Cristina Calori – e tutto il merito va al grande lavoro di squadra che facciamo con la casa madre da quarant’anni. E’ stata coraggiosa e vincente l’idea di introdurre nuove modellature nelle colleziioni femminili che ora hanno una loro bella identità ed indipendenza di stile come pure alcune collaborazioni felici come quella con Alexa Chung. E ora anche con Baracuta".
Fra i modelli più venduti, trasversalmente spesso tra uomini e donne, ci sono sempre i magnifici cinque: Beaufort, Bedale, Liddsdale, Ashby, Waxed (giacca con cintura ispirata ai motociclisti alla Steve Mc Queen), seguiti da nuovi ingressi sempre timeless. Da inizo anni’80 WP Lavori In Corso di Cristina Calori è distributore esclusivo per l’Italia del brand, venduto sia nei Wp Store che nei Barbour Store di Milano, Firenze, Roma e Bologna. Le oltre 120mila giacche vendute all’anno in 40 paesi del mondo confermano anche che, dopo cinque generazioni il mito di Barbour, non tramonta.
Dal 18 ottobre è in vendita la seconda collezione firmata da Baracuta con Barbour che fonde l’heritage di entrambi in brand inglesi. Ancora più interessante è il proseguimento delle giacche che da alcune stagioni disegna per Barbour Alexa Chung che hanno rivoluzionato le proposte al femminile. Chung si è ispirata a dei modelli vintage per proporre una fresca rivisitazione delle classiche giacche del brand, dei suoi capi d’abbigliamento e, per la prima volta, degli stivali in gomma..
"Siamo soddisfatti – chiude Cristina Calori – per i risultati che stiamo ottenendo anche nei nostri due negozi di Bologna e di Firenze. Tutto dipende dalla qualità dei prodotti e dell’heritage che posseggono, garanzia di durata nel tempo. Sono stracontenta di Filson: abbiamo appena lanciato la donna che è piaciuta, sono belle cose e a un prezzo accessibile". Come pure la collezione per lei WP Archivio disegnata da Gaia Vitolo, la figlia più grande di Cristina Calori, che rilegge la tradizione del marchio e la attualizza in esclusiva.