Mercoledì 20 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Drupi sulla malattia al polmone: “Mi davano un anno di vita ma sono guarito”

L’artista pavese, autore di successi intramontabili come “Rimani”, “Piccola e fragile”, “Sereno è”, ha raccontato del grave problema di salute combattuto negli ultimi anni: “Ho avuto paura”

Giampiero Anelli, in arte Drupi, 77 anni

Giampiero Anelli, in arte Drupi, 77 anni

Prendendo in prestito le parole da un altro grandissimo della musica: “Sono ancora qua”. Drupi, uno dei grandi cantautori della scuola italiana, torna a parlare: “Ho avuto un brutto problema al polmone ma ora sono guarito. Quando te lo dicono crolli ma poi scatta l'allegria e la speranza”. Questa la rivelazione dell’autore di “Piccola e Fragile” e “Sereno È” in diretta su Rai Radio2 negli studi di “5 in Condotta” con Serena Bortone e Francesco Cundari.

Il racconto della malattia

In una lunga intervista tra risate, musica e aneddoti divertenti, l’artista pavese classe ‘47 ha parlato della malattia che l'ha colpito: “Ho avuto un problema che per fortuna ho risolto. Un brutto problema al polmone. Ma l'ho guarito con le nuove tecnologie. Non ne voglio parlare perché la vita va avanti”, ha glissato. “Ho avuto tanta paura -ha poi svelato- ma io sono abbastanza fatalista: sono convinto che quando il destino è scritto, è scritto, nel bene e nel male. Nel mio caso nel bene, fino a tre anni fa era un problema e ti davano un anno, un anno e mezzo forse, di vita. Invece io sono guarito, dopo tre-quattro mesi di cure era sparito il 40 per cento, poi un altro 20, ora è seccato e vado avanti a godermela, non lavorando".

Tra battute e leggerezza, Drupi ha poi raccontato le diverse emozioni che ha provato: “Ora sembra un sogno, una cosa che se n'è andata. Quando ti senti dire da un amico 'Signor Anelli, lei ha un problema' hai già paura, quando ti dicono quale sia, lì crolli”. Ma poi “scatta subito l'allegria e la speranza quando ti dicono 'ma, guarda è così'”, ha concluso Drupi. 

La carriera di Drupi

Un artista che condivide un primato con i Rolling Stones (!) e svariate apparizioni sanremesi ma che non ha mai cercato la notorietà a tutti i costi. Anzi, l’ha schivata, rifiutando le logiche commerciali, declinando inviti a trasmissioni revival e reality show, preferendo restare fedele alla sua arte. Dall’inizio della sua carriera lunga e ricca di successi Drupi, nome in arte di Giampiero Anelli, non si è mai tradito. 

Nato e cresciuto nel Pavese a fine anni ‘40, Drupi inizia il suo viaggio musicale quasi per caso, con un debutto che non faceva presagire un futuro da grande della canzone italiana. Nel 1972, con un passaggio alla prestigiosa etichetta Dischi Ricordi, Drupi decide di mettersi in gioco, partecipando al Festival di Sanremo 1973 con “Vado via”, scritta da Enrico Riccardi e Luigi Albertelli. Quell’esperienza, però, si conclude con un ultimo posto in classifica, lasciando il giovane cantante con un sogno infranto e un futuro incerto. È proprio in quel momento di sconforto che la vita di Drupi sembra prendere una piega imprevedibile. Tornato a fare l’idraulico, “Vado via” inizia improvvisamente a scalare le classifiche, diventando un successo straordinario non solo in Italia, ma anche in Francia. 

Il mondo della musica lo accoglie con rinnovato entusiasmo, e da quel momento Drupi non si ferma più, iniziando a comporre un successo dopo l’altro: “Rimani”, “Piccola e fragile”, “Sereno è”, “Due”, “Sambariò” e tante altre. 

Se in Italia il suo successo si stabilizza, è nell'Europa dell'Est che Drupi raggiunge una fama inaspettata e travolgente. In Polonia, diventa talmente popolare che, in un concerto, supera per affluenza persino Elton John. A Praga, si esibisce nella storica Piazza della Città Vecchia, uno spazio sacro dove solo pochi artisti sono stati accolti, tra cui i leggendari Rolling Stones.

Una carriera da grandissimo vissuta con umiltà, ma sempre guidata dall’amore per la musica: per questo Drupi è il simbolo di un'epoca e di una sensibilità musicale di un altro tempo.