Il vino è la bevanda più antica del mondo. Pare sia stata creata per la prima volta 15.000 anni fa in Georgia in una comunità religiosa nella zona di Tiblisi. Da lì si è diffusa in tutto il mondo con delle varianti di produzione diversissime. I Romani, ad esempio, edulcoravano il mosto con spezie e miele. Solo ai nostri giorni il vino è divenuta una bevanda raffinatissima dai mille meriti. Modeste quantità di vino, infatti, aiutano la digestione ma soprattutto permettono al cervello di liberare endorfine le molecole della felicità.
Ultimamente però gli alcolici sono stati demonizzati ma – per dirla con Paracelso: è la dose che fa il veleno. Mezzo bicchiere di vino a cena o uno spumantino ogni tanto possono a mio avviso fare solo del bene. Senza dimenticare che dal vino un farmacista di Cavour creò il Vin Brulè, preziosa decozione di spezie quali cannella e chiodi di garofano utilissima per combattere le patologie raffreddative invernali. Senza considerare l’utilità di un po’ di vino negli anziani che non hanno appetito. In questi casi infatti il vino funge da aperitivo stimolando la secrezione gastrica e quindi l’appetito.
E poi, una curiosità storica, ovvero la vite che salvò la vita a Spartaco. Nel 74 a.C. nella scuola gladiatoria di Capua scoppia una violenta ribellione. 82 schaivi guidati dal Trace Spartaco spezzano le catene e vanno sul Vesuvio per sfugggire ai romani e riconquistare la libertà. Immediata la chiusura da parte dei legionari romani delle vie di fuga dalla cima del vulcano. Ma Spartaco ha una marcia in più rispetto agli ottusi soldati romani. Fa tagliare dei lunghi rami di vite creando con essi delle funi con cui i ribelli scendono dalla ripida parete nord. E per concludere: utile sapere che le foglie della vite sono i più potenti captanti di Co2 ,utilissime quindi per purificare l’aria da questo veleno. Di questi tempi...