di Alessandro Malpelo
Oggi si celebra la ’Giornata Mondiale del Sonno’, un momento importante per sensibilizzare sul tema e aumentare la consapevolezza sull’importanza di dormire bene. Negli ultimi anni si sono comprese meglio le diverse tipologie di insonnia che insorgono nel tempo, difficoltà capaci di influenzare o modificare le nostre abitudini. Chi fatica a staccare la spina alla sera, ad esempio, manifesta un disagio legato alla sfera emotiva. "Si è a lungo creduto che l’ansia o la depressione fossero la causa della mancanza di sonno, oggi tuttavia – ha scritto Eti Ben-Simon, affermata ricercatrice dell’Università di California a Berkeley – sappiamo che questo ordine può essere invertito, innescando un circolo vizioso negativo da cui può essere difficile uscire".
L’insonnia avrebbe dunque una base multifattoriale, ma la tecnologia guidata dal medico ci viene incontro. Giovanni Gravina, direttore sanitario della Casa di Cura San Rossore, a Pisa – da sempre impegnata nel trattare pazienti con disturbi del sonno – ricorda che durante il riposo notturno l’organismo si rigenera, il cervello rielabora le informazioni acquisite, e le difese immunitarie si rafforzano. "La carenza cronica di sonno – avverte lo specialista – può accompagnarsi a ipertensione, diabete, obesità, patologie cardiovascolari e cerebrali.
Oggi però, con i dispositivi indossabili, è possibile monitorare il sonno in modo preciso, per poi intervenire in maniera mirata. L’intelligenza artificiale integra una mole di dati notevole (durata fase REM, movimenti, battito cardiaco, ventilazione e via dicendo) in modo da stilare un profilo delle nostre abitudini. Oltre alle terapie collaudate – spiega ancora il dottor Gravina – possiamo disporre di sorgenti di rumore bianco, vibrazioni e altri accorgimenti che aiutano a favorire un fisiologico addormentamento".
Sono tutti temi di attualità, considerando la ricorrenza di oggi, 15 marzo, ’Giornata Mondiale del Sonno’. L’intelligenza artificiale applicata alla medicina del sonno consente di personalizzare le diagnosi con misurazioni cliniche, ambientali e di laboratorio. La ricerca delle patologie sottostanti è un presupposto necessario ai fini della riabilitazione. Le apnee notturne, ad esempio, rappresentano una causa comune di insonnia. Le pause respiratorie si prolungano, provocando risvegli frequenti, e di giorno ci si sente stanchi, sopraffatti dal torpore.
Anche certi disturbi endocrini, come il malfunzionamento della tiroide e gli sbalzi ormonali (legati al ciclo, alla pubertà o alla menopausa) possono dare problemi. Esistono poi le cause indotte: mai sottovalutare un consumo eccessivo di caffeina, nicotina, o l’esposizione alla luce blu degli schermi dopo il tramonto. Tutti questi stimoli, e altri ancora, possono alterare il ritmo circadiano, facendoci perdere la bussola.
Aprile dolce dormire, si usava dire, ma in primavera pochi, secondo le statistiche, avranno questo privilegio, se è vero che quattro persone su dieci in Italia dormono male, o meno del necessario. Per trattare le diverse tipologie di insonnia, conclude il direttore sanitario della Casa di Cura San Rossore, è "importante quindi individuare le cause, migliorare il comfort domestico e affidarsi alle cure del medico".