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Dora Moroni (Corelli)
Ravenna, 24 gennaio 2017 - Gli occhi, quelli, sono gli stessi. Scuri, dolci, profondi. E anche il sorriso. Quello che fece innamorare milioni di italiani negli anni Settanta. Dora Moroni, allora, era la valletta di Corrado a Domenica In. Partita da Ravenna, era arrivata in vetta: nella trasmissione ammiraglia della Rai. La prima valletta che, oltre alla bellezza, portava in scena la bravura: nel presentare, nel cantare. Poi, a 23 anni, un incidente in auto: il coma, le operazioni, la perdita dell’uso della parola. E una vita in salita. Oggi, per lei, ormai 62enne, un consigliere comunale di Ravenna, Daniele Perini, chiede il sostegno della Legge Bacchelli, riservata agli artisti in stato di particolare difficoltà.
Dora, ha saputo di questa richiesta? «Avevo chiesto aiuto due anni fa. Ero andata in Comune, a Ravenna. Io volevo lavorare. Fare delle serate. Mi hanno promesso molto. Ma poi non hanno fatto nulla».
Ma ora, se le proponessero di tornare al suo lavoro. A fare qualche serata e a cantare, lo farebbe? «Adesso no. Adesso non ci riuscirei...».
Perché? «Mia mamma è morta. Più di un mese fa. Oggi sarebbe stato il suo compleanno: avrebbe compiuto 83 anni. Invece mi ha lasciata sola. È stata malata molti mesi. E io, da allora, non me la sento più di cantare. Lei mi ha messo al mondo due volte...».
In che senso? «Dopo l’incidente ci fu il coma. Non parlavo. Non camminavo. Poi le operazioni alla gola per recuperare l’uso della parola. I medici le dissero che avevo pochi mesi di vita».
E sua madre cosa fece? «Non si arrese. Mi riportò a casa: a Ravenna. Mi portava in spiaggia: a gattonare nella sabbia per farmi tornare a camminare. Mi ripeteva le lettere dell’alfabeto, come si fa con i bambini per insegnargli a parlare. E piano piano ho ricominciato a vivere. Sono venuta di nuovo alla luce. Un miracolo...».
Ma lei crede nei miracoli? «Sì. I miracoli accadono. Sono fatti di fede, volontà, coraggio».
E ora che mamma Martina non c’è più come è cambiata la sua vita? «Ho una piccola pensione. E ho tre amiche. Mi aiutano. Non posso guidare. E loro mi accompagnano al cimitero a trovare la mamma. E anche a fare la spesa. Mi danno una mano a cucinare...».
Insomma, fanno le cose che lei, a causa dei postumi di quell’incidente, non riesce più a fare... «Qui a Ravenna mi sento protetta. E la gente mi vuole bene. Anche il pubblico mi vuole ancora bene. E le mie amiche, dopo che mia madre se n’è andata, mi aiutano come possono. Spero che abbiano la forza e la salute per starmi accanto, perché da sola sarebbe tutto difficile. Sono una nuova famiglia».
Ma dove sono stati i colleghi in tutti questi anni di dolore? Non dicono, spesso, che la tv è una ‘grande famiglia’? Dora sorride. Un sorriso dolce. E risponde, con quel suo fare lento, come se le risposte le lasciasse a decantare fra cuore e mente. «Mi hanno dimenticato. Il mondo dello spettacolo è così».