Nel 2023 la Domenica delle Palme cade il 2 aprile. Conosciuta anche come la Domenica della Passione del Signore, è una festa cristiana che ricorre sempre la domenica prima di Pasqua – l’ultima domenica di Quaresima – e segna l’inizio della Settimana Santa. La Domenica delle Palme celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, come indicato nei quattro Vangeli, avvenuto una settimana prima della sua morte e della sua Resurrezione.
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Perché si chiama Domenica delle Palme?
La Domenica delle Palme è legata al racconto presente in tutti e quattro i Vangeli riguardo all’ingresso di Gesù a Gerusalemme. I simboli sono significativi. Gesù entra nella città – in quel tempo sede del potere civile e religioso della Palestina – acclamato dalla folla, proprio come un re, mentre è a cavalcioni di un’asina, animale umile e mite, e non su un cavallo, come facevano sovrani e guerrieri. Ma da cosa deriva il nome di Domenica delle Palme? Nelle scritture evangeliche di Matteo e Marco si narra che, all’ingresso di Gesù a Gerusalemme, le persone agitano fronde e rami di albero presi dai campi in segno di festa. Nel testo di Luca non c’è un cenno specifico. A parlare di palme è Giovanni. Al passaggio di Gesù, le persone rendono onore al figlio di Dio esclamando “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’ alto dei cieli!”. È il canto che ancora adesso è associato alla Domenica delle Palme. Un’invocazione di salvezza (“Hoshana”, in ebraico) per celebrare la liberazione dall’Egitto. Dopo aver attraversato il mar Rosso, il popolo per quarant’anni era vissuto nel deserto, in condizioni e dimore precarie, come tende e capanne.
Domenica delle Palme e Sukkot
Secondo le profezie la venuta del Messia, a lungo attesa, avrebbe avuto luogo proprio durante la ricorrenza ebraica di Sukkot (“festa delle Capanne”). In occasione dei festeggiamenti di Sukkot i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando il lulav, un piccolo mazzo intrecciato di palme (simbolo di fede), mirto (emblema della preghiera) e salice (in segno di silenzio rispettoso di fronte a Dio, dalla forma delle sue foglie, che evocano delle bocche chiuse). Al centro poteva essere attaccato anche un cedro etrog, in rappresentanza del mondo. Secondo altre interpretazioni, la palma sarebbe la colonna vertebrale dell’uomo, il salice la bocca, il mirto l’occhio ed infine il cedro il cuore: gli uomini, dunque, rendono grazie a Dio con tutte le parti del suo essere.
La liturgia della Domenica delle Palme
In base al calendario liturgico cattolico, la Domenica delle Palme è molto importante. Nel rito cattolico, la celebrazione della Domenica delle Palme comincia da un luogo esterno alla chiesa, dove sono radunati i fedeli. Lì il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma, simboli di pace, rievocando l’entrata di Gesù a Gerusalemme cinque giorni prima della sua morte. La messa prosegue con la lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, secondo il calendario liturgico. Il racconto della Passione è articolato in quattro parti: l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura. Una volta che si è conclusa la funzione, i fedeli portano a casa i rametti di ulivo benedetti.
Storia e data della Domenica delle Palme
La tradizione di festeggiare la Domenica delle Palme rievocando l’entrata del Nazareno a Gerusalemme è molto antica. Risalirebbe al IV secolo e, dapprima, si sarebbe diffusa in Oriente, fra l'Egitto e la Palestina. A Roma si sarebbe consolidata solo nel X secolo. Proprio come la Pasqua, anche la data della Domenica delle Palme cambia ogni anno e, in base al calendario gregoriano (usato da cattolici e protestanti, mentre gli ortodossi si basano sul calendario giuliano), si tiene tra il 22 marzo e il 25 aprile. Mentre, nel 2023, la giornata sarà festeggiata il 2 aprile, nel 2024 cadrà il 24 marzo, nel 2025 il 13 aprile e nel 2026 il 29 marzo.