Domenica 8 Settembre 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

‘Diva Futura’ a Venezia. Sogni e leggerezza: quando il porno era pop

Il quarto film italiano in concorso firmato da Giulia Louise Steigerwalt: “Raccontiamo l’epopea di Schicchi, Cicciolina & C: né viscida né oscura”

Venezia, 5 settembre 2024 – ‘Diva futura’. Ovvero, quando il cinema porno, in italia, era quasi una questione di famiglia. Le dive si chiamavano Moana Pozzi, Ilona Staller, Eva Henger. Non erano soltanto corpi anonimi nella macchina tritatutto del porno. Avevano individualità ben precise, ognuna – si potrebbe dire – custodiva il suo personaggio e il suo sogno.

Moana, giovane e colta, avrebbe voluto fare il cinema d’autore, quello non a luci rosse; Ilona Staller, che suonava il violino, è approdata in parlamento con l’utopia del suo partito dell’amore. Tutte diventarono familiari per milioni di italiani, approdarono anche in programmi tv popolari. riassumendo, potremmo dire: quando il porno era pop. Pop porn.

81st Venice Film Festival
Eva Henger alla premiere del film 'Diva Futura' al Festival di Venezia

Racconta tutto questo – e un altro tassello importante di quella storia – Giulia Louise Steigerwalt in ‘Diva Futura’, quarto film italiano in concorso, ieri alla Mostra di Venezia. L’altro tassello è la personalità dell’uomo che ha gestito e ha riunito quelle personalità: un imprenditore che aveva mantenuto, in mezzo a tutto questo, scintille di genialità e di innocenza adolescenziale: Riccardo Schicchi. Che nel film è interpretato da Pietro Castellitto, mentre tutta la storia viene raccontata attraverso gli occhi della giovane segretaria dell’agenzia, interpretata da Barbara Ronchi.

“Quando ho cominciato a lavorare sul film, quando mi sono avvicinata ai veri protagonisti, e ho ascoltato le loro testimonianze, mi sono accorta che c’era qualcosa che non avevo immaginato: la leggerezza – spiega Steigerwalt –. C’era come un grande sogno che le protagoniste e i protagonisti di quella storia vivevano: l’illusione di raggiungere la fama, di diventare dive. Immaginavano di fare arte, rompere tabù, rivoluzionare il costume. Era un porno non viscido, non aggressivo. Soltanto dopo è uscito fuori il lato oscuro di questo genere".

“Riccardo Schicchi aveva una sorta di fedeltà a se stesso, a qualcosa di profondo che non aveva mai tradito”, dice Pietro Castellitto: «É sempre rimasto, in fondo, il ragazzino che spiava la dirimpettaia». Barbara Ronchi, che interpreta la segretaria dell’agenzia, dice: “La vera Debora Attanasio, che ho conosciuto, dal cui libro prende le mosse il film, parla ancora oggi di Schicchi come se non fosse mai morto. Girando il film, ho scoperto molte cose. Non sapevo che Cicciolina fosse mamma, o che Moana sognava di diventare sindaco di Roma, che il figlio di Eva Henger veniva preso di mira dai compagni di scuola: non sapevo i loro pensieri e i loro sogni”.