Mercoledì 18 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

I bambini faticano a concentrarsi, ma compensano con la creatività

Nei piccoli la concentrazione è ancora poco sviluppata, ma sanno comunque risolvere i problemi elaborando soluzioni nuove e alternative

Anche i bambini hanno i loro momenti "Eureka!"

I bambini faticano a mantenere la concentrazione quando devono risolvere un problema. La loro memoria e la loro capacità di focalizzare l'attenzione su una singola cosa, due facoltà che si sviluppano con la crescita, sono minori rispetto agli adulti. Ma questo limite può rivelarsi un vantaggio: spostando l'attenzione qua e là, i piccoli sono capaci di sfruttare informazioni che sembrano poco rilevanti e trovare soluzioni creative. Anche loro, insomma, hanno quei momenti di illuminazione tipo "eureka!", proprio come gli adulti. Lo ha dimostrato uno studio condotto dagli psicologi e dai neuroscienziati del Max Planck Institute for Human Development, in Germania. I ricercatori hanno coinvolto 47 bambini fra gli 8 e i 10 anni e 39 adulti fra i 20 e i 35 anni. A entrambi i gruppi è stato richiesto di affrontare il medesimo test di logica, la cui soluzione "regolare" richiedeva concentrazione e perseveranza. Man mano che il test procedeva veniva fornito una sorta di indizio nascosto, un'informazione apparentemente marginale che però acquisiva sempre più senso, e che all'inizio non era stato comunicato ai partecipanti. Se veniva notato e compreso, permetteva di giungere alla soluzione in modo più facile e più rapido. Quando i bambini affrontavano il problema attendendosi alle indicazioni e alle strategie di partenza, ottenevano risultati peggiori rispetto agli adulti. Tuttavia, la percentuale di bambini che hanno scoperto e adottato l'approccio creativo, il 27,5%, era praticamente la stessa della percentuale di adulti, il 28,2%. "I nostri risultati mostrano che i piccoli, sebbene abbiano spesso una concentrazione minore e si distraggano più facilmente rispetto agli adulti, sono sorprendentemente flessibili nella scoperta di soluzioni del tutto nuove", dice uno degli autori, Nicolas Schuck. "È la prova che gli educatori, i genitori e gli insegnanti dovrebbero insistere di meno sul rispetto di norme rigide e non dovrebbero insegnare un unico modo per risolvere i problemi", aggiunge la coautrice Anika Löwe; "Possiamo avere una maggiore fiducia nelle strategie creative che i bambini sanno adottare per risolvere i problemi". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plos One.