Stava spolverando fascicoli che giacevano da tempo negli scaffali, per poi sistemarli in alcuni scatoloni, da trasportare in un’altra sede. Ma a un tratto quell’impiegato si è trovato tra le mani un vero e proprio reperto di "straordinario interesse culturale", racconta Mario Varvaro, ordinario di Storia del diritto romano all’università di Palermo. Dagli abissi della memoria è così ritornata alla luce la tesi di laurea di Gesualdo Bufalino (1920 – 1996), dal titolo Gli studi di archeologia e la formazione del gusto neoclassico in Europa (1738 – 1829), anno accademico 1945 – 1946. Era insieme ad altri documenti in attesa di essere catalogata in vista del trasferimento del materiale dell’Archivio Storico di Ateneo dell’Università nei nuovi locali del convento di Sant’Antonino. Il dattiloscritto in ottime condizioni è di 90 pagine. Lo scrittore comisano si laureò a Palermo nel marzo del ’47 – dopo avere ripreso gli studi intrapresi a Catania e interrotti per la chiamata alle armi – sotto la guida dell’antifascista toscano Silvio Ferri (1890 – 1978), che dal 1° dicembre ’40 insegnò archeologia nell’Ateneo palermitano. "Nel titolo del dattiloscritto sono già riconoscibili i segni della più autentica cifra letteraria dell’autore di Diceria dell’untore, pubblicato nel 1981 ma pensato negli anni in cui Bufalino era impegnato nella stesura della propria tesi di laurea", fa sapere Varvaro.
MagazineDiceria della laurea: ritrovata la tesi di Bufalino