Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Depressione tra fede e medicina: in tanti chiedono aiuto ai sacerdoti

Ricerca della Duke University: nove religiosi su dieci ritengono indispensabile un aiuto medico, appena il 10% consiglia la sola preghiera

Molti fedeli chiedono aiuto ai sacerdoti contro la depressione

I sacerdoti sono spesso il primo contatto per tante persone che chiedono aiuto perché soffrono di depressione. Ma i loro consigli sono basati solo sulla fede o anche sulla medicina? Una ricerca condotta negli Usa dalla prestigiosa Duke University sul clero di diverse congregazioni religiose e pubblicata su JAMA Psychiatry ha cercato la risposta, appurando che il 90% dei sacerdoti ritiene indispensabile un approccio medico, mentre il 10% ritiene la preghiera un’arma sufficiente contro il “male oscuro”.

Percentuali (quasi) uguali per tutte le religioni

Lo studio è stato condotto nel 2019 e nel 2020, in gran parte prima della pandemia COVID-19, e ha raccolto le risposte di 1.600 sacerdoti, considerando poi in particolare quelle degli 890 che avevano un ruolo di leader nella loro congregazione. La stragrande maggioranza degli interpellati ha riconosciuto la necessità di rivolgersi a uno psichiatra, ritenendo comunque importante combinare le terapie con la preghiera e la frequentazione della chiesa. Osserva Anna Holleman, ricercatrice post-dottorato della Duke e coautrice della ricerca: “I risultati del sondaggio sono stati in gran parte validi per tutte le confessioni. Non abbiamo trovato alcun sottoinsieme di clero in cui non fosse solo una piccola minoranza a rifiutare l’importanza della medicina per affrontare la depressione”. Per quanto in percentuali sempre ridotte (mai superiori al 15%), è stato però riscontrato che la tendenza a considerare sufficiente la fede per vincere la depressione risultava superiore nei sacerdoti di congregazioni protestanti di afroamericani e nei leader religiosi di quelle evangeliche di bianchi.

Una buona notizia contro la depressione

Quella degli studiosi della Duke University è la prima indagine sul rapporto tra clero e depressione sviluppata su un campione rappresentativo a livello nazionale e gli autori considerano le risposte ottenute “una buona notizia” per la lotta a questo sempre più diffuso disturbo mentale non solo negli Stati Uniti. “Sulla base di altre ricerche, sappiamo da tempo che in tutto il mondo molte persone si rivolgono ai sacerdoti per chiedere aiuto rispetto ai loro problemi di salute mentale”, afferma Mark Chaves, professore di Sociologia, studi religiosi e divinità alla Duke University, coautore del lavoro. “Dal punto di vista medico, c’era preoccupazione su quella che poteva essere la risposta del clero rispetto all’opportunità di rivolgersi a uno specialista medico, ma quanto rilevato dalla nostra indagine dovrebbe fugare le possibili preoccupazioni”.