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Lady D (sin) davanti alla piscina del resort. A destra Robert De Niro
Roma, 29 dicembre 2016 - Braccio di ferro tra Robert De Niro e una parte della popolazione dell’isola caraibica di Barbuda. Oggetto del contendere il ‘K Club’, famoso per essere stato il resort preferito dalla principessa Diana e meta delle sue vacanze con i principi William e Harry, allora bambini. La lussuosissima struttura, che un tempo rappresentava la seconda fonte di entrate per Barbuda, venne fatta costruire dalla stilista Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, che decise di chiuderla nel 2004. L’attore e il socio in affari, James Packer, figlio del magnate australiano Kerry, hanno acquistato quel che resta dei diritti di affitto dei terreni, ottenendo i permessi per ristrutturare, riaprire e ampliare il ‘K Club’. Un progetto che non è andato giù ad alcuni abitanti dell’isola.
COSÌ, trecento residenti di Barbuda, che conta in tutto circa 1500 presenze, hanno firmato una petizione contro l’espansione del resort, giudicata illegale ed eccessiva. Il contenzioso è già giunto in tribunale, e i sostenitori della protesta, riferisce il quotidiano britannico Daily Telegraph , intendono arrivare al Privy Council di Londra, massima istanza d’appello per Barbuda. Mackenzie Frank, a capo del dissenso, ha puntualizzato che gli abitanti non intendono bloccare la riapertura ma soltanto l’espansione del sito. «De Niro e il socio vogliono tanta terra in più – ha spiegato – e ci sono molte questioni spinose in ballo».
LA STAR di Hollywood e il socio non hanno infatti usato mezzi termini: sono pronti a investire 250 milioni di dollari, ma solo se possono allargare il progetto di altri 300 acri. Se una parte della popolazione lo avversa, l’attore può contare sul sostegno di Gaston Browne, primo ministro di Antigua e Barbuda - lo stesso che ha imbarazzato il principe Harry in visita il mese scorso, proponendogli di portare sull’isola in luna di miele la fidanzata ancora ufficiosa Meghan Markle. Browne ha nominato De Niro ‘inviato economico speciale’, lodando pubblicamente il suo progetto. E rivolgendosi ai firmatari della petizione ha dichiarato: "Rispetto il loro diritto di protestare ma, similmente, loro dovrebbero il nostro diritto di appoggiare e promuovere investimenti che potrebbero risollevare l’economia di questo territorio e creare nuovi posti di lavoro".
IN perfetta sintonia con la dichiarazione del premier di Antigua e Barbuda, le parole pronunciate da De Niro in occasione di un suo recente soggiorno sull’isola caraibica: «Frequento questo arcipelago da quando avevo 20 anni. Il progetto è un’opportunità per rendere Barbuda, da me molto amata, veramente speciale. Non insisterei nel portarlo avanti così strenuamente se non fossi sicuro di fare davvero la cosa giusta». Ma la legge dell’isola stabilisce che il suolo pubblico è proprietà collettiva degli abitanti. E si preannuncia una sfida all’ultimo ricorso.