Romano classe 1940, Dario Argento ha marchiato a fuoco un'epoca del cinema thriller/horror italiano, conquistando fama e riconoscimenti anche nel resto del mondo grazie a titoli come 'Profondo rosso', 'L'uccello dalle piume di cristallo', 'Suspiria' e via elencando. A quasi dieci anni dal suo ultimo lavoro ('Dracula', 2012), ora il maestro del brivido torna al cinema grazie a 'Occhiali neri', con protagoniste Ilenia Pastorelli e Asia Argento. Esce nelle sale cinematografiche giovedì 24 febbraio, riproponendo la consueta formula di suspense e sangue, senza però trovare la forza dei capolavori del passato.
'Occhiali neri', tutto sul film di Dario Argento
Una giovane escort di nome Diana viene presa di mira da un serial killer che attacca selvaggiamente le prostitute. Mentre fugge in auto per salvarsi, Diana fa un incidente automobilistico e perde la vista. Ancora braccata dall'omicida, trova un insperato alleato in Chin, ragazzino cinese sopravvissuto al medesimo incidente che ha portato Diana alla cecità: riusciranno i due a restare in vita? La sceneggiatura di 'Occhiali neri' è stata scritta da Dario Argento insieme a Franco Ferrini, con il quale aveva già collaborato in precedenza, ad esempio nei film 'Opera', 'Phoenomena' e 'La sindrome di Stendhal'. In vista delle riprese e in qualità di regista, Argento ha poi affidato i ruoli principali del cast a Ilenia Pastorelli (esplosa grazie a 'Lo chiamavano Jeeg Robot'), alla figlia Asia Argento ('xXx') e al piccolo Andrea Chin (all'esordio).
Il trailer
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
'Occhiali neri' è stato presentato nel corso del Festival di Berlino 2022 e dunque conosciamo il parere della critica presente alla kermesse. In linea di massima le recensioni concordano nel dire che Dario Argento mette in scena una serie di situazioni familiari a coloro che amano il suo cinema, senza però riuscire a ottenere il medesimo impatto e il medesimo stile dei film che, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, l'hanno trasformato in un'icona del thriller/horror. Insomma, 'Occhiali neri' serve più a ricordare la grandezza di un tempo che a battezzare una nuova e fertile stagione creativa.