Lunedì 3 Marzo 2025
LORELLA CAPPARUCCI
Magazine

Dandini la ribelle: "Il ’68 ci regalò i diritti"

Il nuovo romanzo della “cattiva ragazza“ della tv è ambientato negli anni della rivolta giovanile. "Anch’io non mi sono privata di nulla"

Serena Dandini, 70 anni, autrice e conduttrice tv. nonché scrittrice. Fu lanciata nel 1988 dal successo, come autrice e conduttrice, del programma La tv delle ragazze

Serena Dandini, 70 anni, autrice e conduttrice tv. nonché scrittrice. Fu lanciata nel 1988 dal successo, come autrice e conduttrice, del programma La tv delle ragazze

La “cattiva ragazza” della tv è in treno. Serena Dandini sta andando da Roma a Parma. Lei, che ha rivoluzionato la televisione, autrice di programmi cult all’insegna della satira – con una forte attenzione al mondo femminile e alle battaglie sociali – conduttrice, ironica come nessuna, è da tempo anche scrittrice. Sta viaggiando di città in città per presentare il suo ultimo libro C’era la luna (Einaudi). Prossimo appuntamento domani a Scandiano (Reggio Emilia).

Serena Dandini, il suo libro è già un successo. "Sono felice: è la mia decima fatica. E ho saputo che e già nella top ten dei più libri venduti. Grazie ai miei lettori, ci tengo a dirlo".

La protagonista è Sara, un’adolescente che vive il periodo tra il ’67 e il ’69 tra feste, proteste, risate e pianti. "Mi interessava parlare di quella manciata di anni, non a caso l’epilogo del libro è il 1969 quando la strage di piazza Fontana è un po’ considerata la fine dell’innocenza. E quando una generazione di giovani di tutto il mondo, ma anche nel piccolo quartiere di Sara, ha messo le basi del nostro futuro e ha seminato con la sua ribellione un mondo diverso, donandoci quei diritti di cui godiamo ancora oggi. Quei ragazzi avevano un’energia positiva che volevo far rivivere".

Sara passa dal Piper ai cineforum. C’è un po’ di Serena in Sara: anche lei andava al Piper ed era amica di Renato Zero. "Quello che hai vissuto finisce sempre un po’ nei tuoi libri. Sara vuole essere tutto: ribelle, beat, hippy, impegnata. Anch’io, nella mia carriera e nella mia vita, non mi sono privata di nulla".

Si è definita "una contessa felicemente decaduta". Lei nasce davvero contessa: il suo nome è Serena Dandini de Sylva, figlia del conte Francesco e della marchesa Silvia Vaccari. E di esperienze ribelli ne ha fatte. "Ho venduto vestiti usati, aspirapolveri porta a porta. Volevo guadagnare i soldi per viaggiare. Il mio sogno era fare l’assistente universitaria di letteratura anglo-americana".

E invece, fine anni Ottanta, arriva La tv delle ragazze: un cult. "Eravamo un gruppo di ragazze di bottega. All’inizio ci rimbalzavano. Poi è nata Raitre, c’è stato l’incontro col direttore Angelo Guglielmi, ed è iniziata l’avventura".

Ha lanciato Francesca Reggiani, Angela Finocchiaro, Tosca D’Aquino. Ha lavorato con Marchesini e Cortellesi. E poi Bisio, Guzzanti, Marcorè... "Amo tutti. Con Paola Cortellesi c’è un’amicizia speciale. Con Guzzanti e Marcorè un’alchimia".

Trasmissioni tv: Ottavo Nano, Avanzi, Tunnel... Quale rifarebbe oggi? "Parla con me, una sintesi di satira e interviste: un puzzle di tutto ciò che ho fatto in tv".

E oggi come la trova la televisione? "Un po’ stanca. Poca voglia di sperimentare. Si va sull’usato sicuro".

La natura, il giardinaggio: una passione che ha influenzato la sua scrittura. Nel libro Dai diamanti non nasce niente (Rizzoli) scrive che "se imparassimo ad avere cura delle nostre piantine sarebbe più facile coltivare i nostri sogni". "Merito di mia nonna. Amava le ortensie, mi ricorda il giardino dell’infanzia. Una passione che è stata la chiave per scrivere di sentimenti come la cura, la pazienza, la dedizione".

E a proposito di piante e fiori nel Catalogo delle donne valorose (Mondadori) lei scrive che "le donne sono come le rose: mettono le radici, sono resistenti, sopportano le avversità. E nonostante la mancanza di cure rifioriscono baldanzose a primavera". "Siamo forti come le rose. Racconto queste storie che possono aiutare, io credo nella sorellanza, fonte di sopravvivenza e di gioia. La sorellanza è una delle cose più belle della mia vita. Se hai un’amica a cui raccontare tutto... allora sei salva".