Roma, 26 dicembre 2024 – "Ho paura di cadere nelle trappole. Ce ne sono così tante. Credo che il segreto, in questo lavoro, sia la coerenza. So chi sono come artista e, se questo album fa flop, non sarà un verdetto sul mio talento: significherà solo che era il momento sbagliato”. Lo ha raccontato in una lunga l’intervista a Vogue Italia Damiano David. Il cantante, vincitore con i Maneskin di Sanremo 2021, è protagonista del primo numero di Vogue Italia 2025 e, in una lunga intervista al premio Pulitzer Andrew Sean Greer, si racconta senza filtri, parlando anche della nuova vita a Los Angeles, città in cui si è trasferito per realizzare l'album da solista, in uscita nel 2025 e a cui seguirà un tour mondiale.
Nell’intervista Damiano ha parlato per la prima del suo trasferimento a Los Angeles per realizzare il nuovo album: "All'inizio, è stato davvero spaventoso. È stato uno choc culturale. Ed è stato difficile trovare il mio posto in quella città. Non ci sono bar o locali con posti a sedere all'esterno, né piazze dove la gente si ritrova. È una città in cui non si cammina, mentre a Roma non si fa altro... anche perché ci vuole del coraggio per muoversi in auto. Los Angeles, a volte, sembra un deserto, ti fa sentire un po' solo. Non avevo un background e, in pratica, potevo essere chiunque volessi. Perché nessuno mi conosceva. E questo – aggiunge Damiano – mi ha permesso di mettere da parte tutto quello che avevo fatto fino a quel momento e di costruire il mio ambiente da zero: nuova gente, nuovi posti, nuovi musicisti, nuovi autori. E, naturalmente, questo mi è stato di grande ispirazione".
Damiano ha poi confessato
le sue più grandi paure: "Cadere nelle trappole della produzione in serie e della fama. Perché l'ho fatto, mi è successo. Ne ero ossessionato, tre anni fa". Ma ha anche raggiunto di aver superato quel punto e aver trovato un suo equilibrio: “Se questo album fa flop, non sarà un verdetto sul mio talento: significherà solo che era il momento sbagliato. Farò un altro album, che un giorno funzionerà, perché so di essere in grado di farlo”.Steven Klein, che firma il servizio fotografico con Damiano, dopo lo shooting ha affermato: "La sua mascolinità rude e la sua bellezza grezza avevano la solidità di una figura scolpita nel marmo italiano: cruda, durevole, primordiale. Corporatura muscolosa e resilienza working class, irradiava una forza silenziosa e un'incrollabile autenticità".