Sabato 6 Luglio 2024

Da marinai dilettanti a cuochi rinomati e skipper provetti

di Caterina Ceccuti

Salpare l’ancora per lasciarsi alle spalle una vita difficile e aprire l’orizzonte a nuove possibilità. È quanto capita al gruppo di adolescenti che partecipa al progetto ’A Scuola per Mare’, promosso dall’associazione ’I Tetragonauti’. 85 giorni in mare sulla ’Lady Loren’, una barca a vela di 22 metri capace di ospitare dalle 12 alle 14 persone. Niente cellulare, se non per un’ora al giorno. Solo vita da marinai e un nuovo orizzonte, infinito come le possibilità di vita che ragazzi tra i 15 e i 18 anni hanno il diritto di avere.

"Si tratta di gruppi misti di adolescenti che ci vengono segnalati dai Servizi Sociali e dai Centri per la Giustizia Minorile – spiega il presidente dei Tetragonauti Gabriele Gaudenzi –. Con loro giriamo il Mar Tirreno e ci fermiamo nei porti dove ad attenderci sono Associazioni del territorio che offrono ai nostri ragazzi esperienze formative e professionalizzanti. Nel corso della navigazione, per una settimana-dieci giorni ospitiamo a bordo anche giovani diversamente abili: la convivenza porta sempre vantaggio reciproco".

Gaudenzi era un educatore della periferia di Milano, ma anche un insegnante di Educazione fisica, già tecnico del Comitato Paralimpico. "Insieme a Marco Spagna – racconta –, imprenditore ipovedente con cui condivido la passione per il mare, abbiamo deciso di mettere a disposizione di giovani in difficoltà o diversamente abili una barca a vela, per dotarci di uno strumento educativo efficace fuori dagli schemi. Ci siamo presto resi conto che più tempo si passa a navigare più è facile avviare percorsi di cambiamento significativo nelle persone". Il progetto educativo ’A Scuola per Mare’, cofinanziato da ’Impresa Sociale Con i Bambini’, si impegna a combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica e prevede la partenza di due gruppi l’anno.

Presidente, cosa succede ai ragazzi una volta terminata la navigazione?

"Non li abbandoniamo. Li accompagniamo per tre mesi con un progetto di reinserimento condotto da tutor per l’affiancamento educativo, che organizzano due o tre incontri alla settimana. Li aiutiamo a riscriversi a scuola e a proseguire il loro percorso di crescita personale. Per ora, siamo presenti in Lombardia, Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio e Friuli Venezia Giulia".

Che tipo di passato hanno alle spalle gli adolescenti che ospitate a bordo?

"Molti di loro faticano a frequentare la scuola, provengono da famiglie con serie difficoltà socio economiche oppure sono minorenni che hanno commesso reati. I giudici hanno a disposizione una misura che si chiama ’Messa Alla Prova’, utile per offrire loro la possibilità di dimostrare che si può fare una scelta diversa della propria vita, e sempre più spesso viene proposto il nostro progetto".

Qualche episodio a lieto fine?

"Intanto qualche dato: tra i nostri giovani con precedenti penali il 90% ha portato a termine il percorso con esito positivo. C’è stato un ragazzo che, dopo aver cucinato a bordo per 100 giorni, ha iniziato a fare il cuoco e oggi lavora in Corsica".

E poi?

Un altro ha preso la patente nautica e fa lo skipper nelle unità da diporto. Durante la traversata ci fermiamo a visitare città d’arte, generiamo occasioni di educazione ambientale e offriamo corsi professionalizzanti capaci di stimolare l’apertura dello sguardo nei ragazzi. Non pretendiamo di cambiare le persone, ma cerchiamo di rendere giovani che sono stati sfortunati consapevoli dell’esistenza di un’alternativa. Perché spesso, purtroppo, neanche sanno di averla".