di Stefano Marchetti
L’opera lirica italiana ha un padre. E anche una data di nascita. Era il 1607, quando nei giorni del carnevale venne rappresentato ’L’Orfeo’ di Claudio Monteverdi, considerato il primo melodramma della storia. Orgogliosamente e legittimamente fiera di queste sue radici, Cremona celebra il genio visionario e rivoluzionario del suo figlio più illustre, il Divin Claudio: da oggi a domenica 23 giugno, il ’Monteverdi Festival’ trasforma la città del Torrazzo in una capitale internazionale del barocco. È la 41ª edizione della rassegna, e la più ricca di sempre: il festival infatti è stato riconosciuto di rilevante importanza nazionale, e fiorisce quindi di big internazionali e di meraviglia.
In una città musicale per eccellenza, celebre in tutto il mondo per l’arte della liuteria, la costruzione di strumenti ad arco come violini, viole, violoncelli, contrabbassi.
Sono più di trenta gli appuntamenti del festival, tutti incastonati nel fascino di luoghi unici come la chiesa di San Marcellino, gioiello barocco, la basilica di San Michele Vetere o il teatro Ponchielli e l’auditorium Arvedi del Museo del violino, con la sua acustica eccellente. Ad aprire il festival non poteva che essere proprio ’L’Orfeo’; con la direzione musicale di Francesco Corti e la regia dell’ammiratissimo Olivier Fredj, qui al debutto italiano.
Il cartellone proporrà anche il Polittico Monteverdiano che riunirà in un’unica serata (per la prima volta in epoca moderna, con la direzione di Antonio Greco) i madrigali in stile rappresentativo del compositore, fra cui il ’Combattimento di Tancredi e Clorinda’, a 400 anni dalla prima esecuzione. Fra le stelle del Monteverdi Festival, il sopranista Samuel Mariño, il controtenore Nicolò Balducci, i celebri direttori John Eliot Gardiner, William Christie e Federico Maria Sardelli con il suo Modo Antiquo. E la superstar Cecilia Bartoli, la cantante italiana più famosa al mondo, che domenica 23 chiuderà l’evento con un attesissimo gran galà insieme ai ‘suoi’ Musiciens du Prince, diretti da Gianluca Capuano.
Di Claudio Monteverdi si ripercorreranno le vicende della vita che da Cremona lo portarono a Mantova poi a Venezia, per diventare Maestro di cappella del doge. E tutta la città sarà letteralmente ‘avvolta’ dalla sua musica, anche con alcune iniziative decisamente originali, come le ’Monteverdi Night’ che (a partire dalle 23.30) offriranno ascolti e danze in luoghi di speciale incanto, dal Palazzo Affaitati Magio al Palazzo Guazzoni Zaccaria. Ci sarà perfino una ’Orpheus Rhapsody’ dove Orfeo – alla maniera di Pasolini o di Garrone – è un giovane della periferia romana che affronta un oscuro viaggio notturno per salvare la sua Euridice. E, grazie ai tour di CrArt (Cremona Arte e Turismo) sarà possibile scoprire le bellezze artistiche, musicali e anche culinarie della città del torrone, della mostarda, del salame e del gran bollito. Info, www.monteverdifestivalcremona.it