Domenica 18 Agosto 2024

Costumi sessuali. Viaggio tra divieti e discriminazioni

Il giornalista Riccardo Jannello intervista Pietro Tarallo, autore di "Viaggio nei costumi sessuali", che esplora diritti e divieti in 86 Paesi. Tarallo, attivista LGBTQIA+, sottolinea le disparità e i pericoli legati alla sessualità in diverse culture, invitando alla prudenza nei viaggi trasgressivi.

Costumi sessuali. Viaggio tra divieti e discriminazioni

Il giornalista Riccardo Jannello intervista Pietro Tarallo, autore di "Viaggio nei costumi sessuali", che esplora diritti e divieti in 86 Paesi. Tarallo, attivista LGBTQIA+, sottolinea le disparità e i pericoli legati alla sessualità in diverse culture, invitando alla prudenza nei viaggi trasgressivi.

di Riccardo Jannello

Viaggiare in modo trasgressivo ma senza correre pericoli: Pietro Tarallo ci spiega come si fa in ’Viaggio nei costumi sessuali. 86 Paesi tra diritti e divieti, trasgressioni e curiosità’ (Erga), 500 pagine con QrCode che introducono a foto e video. Tarallo, 83 anni, ha raccontato il mondo in più di ottanta volumi. Fra i primi attivisti omosessuali, indaga non solo il costume e la società, ma anche la situazione delle comunità LGBTQIA+.

Tarallo, perché una guida ai costumi sessuali?

"Viaggiando ci si confronta con le esperienze sessuali; avevo una cinquantina di racconti, ma l’editore ha voluto legarli anche alla cronaca, ai diritti riguardanti principalmente due settori molto esposti della società: le donne e le comunità omosessuali, lesbiche e transgender".

Le donne sono perseguite?

"Nei Paesi canaglia vivono situazioni disastrose. In Afghanistan col ritorno dei talebani hanno perso qualsiasi diritto e la loro sessualità viene negata: per un rapporto extra-coniugale vengono lapidate senza pietà".

I talebani trattano ugualmente gli omosessuali?

"Per loro la sofferenza è quasi più atroce: gli vengono fatti cadere addosso muri pericolanti e sono lasciati ad agonizzare".

A divieti come andiamo?

"Anche in questo caso colpiscono soprattutto le donne: come nei Paesi islamici e soprattutto africani dove il divieto al piacere viene perpetrato con le escissioni sessuali in nome di una tradizione patriarcale e maschilista che ha sempre portato le donne a esserne escluse".

Il libro parla di trasgressioni: il mondo ne è pieno?

"Ho dedicato tutta una parte al glossario del sesso che ormai è fluido. Molti Stati americani e il Nord Europa vivono le trasgressioni all’aria aperta; anche in Spagna e in Francia ci sono zone franche per sperimentare le situazioni più piccanti, come la spiaggia nudista di Cap d’Agde. E poi la Giamaica dove alberghi di lusso propongono ogni tipo di... vacanza".

Le curiosità che più l’hanno colpita?

"Che ovunque nel mondo i giochi sessuali stanno andando alla grande: un’azienda milanese produce gioielli a forma di stimolatori sessuali".

E qualcosa che l’ha fatta sorridere?

"La Candelora al santuario della Madonna di Montevergine a Mercogliano in provincia di Avellino con la processione dei femminielli, un pride ante litteram".

Curiosa anche la situazione dell’Argentina: il tango che ruolo ha avuto?

"Ha stimolato il mondo gay; i primi immigrati, solo uomini, andavano nelle balere e la sessualità era omoerotica. A Buenos Aires c’è una stazione della metro dedicata a Carlos Iaregui, colui che ha creato la comunità omosessuale in una società che era profondamente maschilista".

Il turismo sessuale è una piaga?

"Soprattutto quando ne sono oggetto i minori: i pedofili sono i veri terroristi del piacere".

Si può trasgredire senza pericoli?

"Usando le maggiori accortezze, evitando offerte strane, controllando le informazioni e stando in guardia dal piacere troppo facile".

Lei è un viaggiatore: che cosa la distingue da un turista?

"Che amo le altre culture, osservo senza giudicare e sono libero di pensiero".