Sabato 6 Luglio 2024
ROBERTO GIARDINA
Magazine

Costantino, architetto-spia dei Medici

Fu lui a progettare il castello di Weimar: lo scoop storico di un ricercatore italiano all’Università di Cambridge.

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di Roberto Giardina

Girava di Corte in Corte per l’Europa, Costantino de’ Servi, pittore, architetto e spia. Venire da Firenze, era una garanzia di talento. Galante con le dame, e convincente con i padroni di casa che gli affidavano progetti per ville e castelli, non restava a lungo, il tempo di carpire segreti da inviare a Cosimo II de Medici, suo protettore e mecenate.

Lo spionaggio era un’antica tradizione fiorentina: Lorenzo il Magnifico usava come agenti segreti i mercanti toscani, a volte alleati a volte rivali dei colleghi veneziani.

Un ricercatore italiano a Cambridge, Davide Martino ha scoperto che fu Costantino l’architetto del Residenzschloss di Weimar, finora attribuito al capomastro Giovanni Bonalino.

Negli archivi a Firenze, Martino ha ritrovato i disegni del castello inviati al duca con una lettera d’accompagnamento da Costantino. Bonalino si limitò a realizzare il progetto,

Nato nel 1544, figlio di un diplomatico, Costantino a Firenze seguì i lavori per la Cappella di San Lorenzo, ma fu attivo soprattutto all’estero. In Olanda venne ingaggiato dal conte Maurizio di Nassau. Disegnò il Palazzo Reale all’Aja, non perse tempo a costruirlo, consegnando al committente il modellino in legno. In Inghilterra, conquistò i favori del Principe di Galles che gli assegnò un appannaggio di 800 corone all’anno, ma fece in tempo a realizzare un giardino all’italiana per il palazzo del principe a Richmond.

Lo Scia Abbda di Persia nel 1609 chiede direttamente a Cosimo il gran favore di inviargli Costantino:l l’architetto resta a Isfahan un anno, ma non si sa bene che cosa fece.

Svolge un compito importante a Praga, come agente segreto più che architetto. Siamo alla vigilia della Guerra dei Trent anni (1618-1648), cattolici contro protestanti, e a Firenze i suoi dispacci sono attesi con ansia. Cosimo ha avuto come maestro Galileo Galilei, lo rispetta e lo protegge, è un cattolico prudente ma attento a quanto avviene fuori d’Italia.

Si preoccupa anche il duca di Sassonia, che è cattolico, e da cui dipende Weimar, oggi in Turingia. Chiama Costantino per ristrutturare la residenza, che riusale all’anno mille, in parte distrutta da un incendio.

Probabilmente sa che l’architetto è anche una spia, e lo usa per stabilire un buon rapporto con Firenze.

Costantino disegna un castello all’italiana ma prudentemente torna in patria. Non vedrà realizzata la sua opera, muore nel 1622, Cosimo è scomparso l’anno prima, a soli 31 anni. Bonalino, è più giovane, nato a Rovereto nel 1575, e si fermerà a Weimar fino al 1623.

Una storia minore della nostra Europa, tra arte intrighi e guerre, ma è una testimonianza della passione nordica nei secoli per Firenze. Sull’Havel, l’affluente dell’Elba, a Sacrow alle porte di Berlino, sorge una chiesa in perfetto stile toscano del Rinascimento. Come dire, un falso autentico, opera dell’architetto Persius nel 1851. Nel cuore di Monaco si ammira una copia in formato ridotto di Palazzo Pitti, voluta da Ludwif I, il re che amava le belle donne e l’arte italiana, e che perse la corona per una falsa ballerina spagnola, Lolaa Montez, in realtà l’irlandese Eliza Gilbert.

Dalle signore si lasciò spesso ingannare, ma seppe sempre scegliere capolavori autentici. Nell’Alte Pinakothek di Monaco si ammirano opere d’arte del nostro Rinascimento, acquistate a buon prezzo.