Quella dei corvi è una straordinaria storia di successo. Si trovano dappertutto: le 46 specie del genere Corvus si sono adattate a vivere in qualunque condizione e hanno colonizzato praticamente ogni angolo del pianeta (con l'eccezione del Sud America). Sono uno dei gruppi di uccelli più diffusi al mondo, un exploit che gli altri "parenti" della più ampia famiglia dei corvidi, che include le gazze e le ghiandaie, non sono riusciti a eguagliare. Qual è allora il segreto dei corvi? Una combinazione vincente di ali, forza e cervello, spiega uno studio dell'Università Washington a Saint Louis. I ricercatori hanno analizzato numerosi esemplari conservati in musei europei e americani per individuare lo specifico, peculiare mix di caratteristiche che ha conferito ai corvi un vantaggio rispetto a tutti i loro simili. In media hanno ali più lunghe che garantiscono una notevole abilità nel volo e che ha permesso loro di coprire distanze maggiori e raggiungere più facilmente luoghi nuovi. Ma non basta arrivarci, bisogna poi anche riuscire a sopravviverci: "Il nostro lavoro suggerisce che i corvi si siano diversificati sia rapidamente sia in molte regioni perché erano particolarmente bravi a cavarsela in habitat diversi", dice uno degli autori, Carlos Botero. Qui entrano in gioco gli altri due tratti fondamentali: le specie di Corvus hanno anche corporature e cervelli più grandi rispetto agli altri corvidi. La forza fisica ha dato loro un vantaggio nella competizione con gli uccelli più piccoli, mentre l'intelligenza ha permesso loro di trovare soluzioni per vivere nei nuovi ambienti. "Sembra davvero che l'incredibile flessibilità di comportamenti abbia giocato un ruolo chiave nella capacità di questi uccelli di sopravvivere ai primi, difficili periodi di adattamento, e di resistere abbastanza a lungo perché la selezione li 'raggiungesse' e producesse un'ampia varietà di nuove specie", dice Botero. Sottoposti quindi alle pressioni selettive di ambienti diversissimi, dalle foreste tropicali alle fredde regioni artiche, i corvi si sono differenziati in un numero di specie molto superiore in confronto agli uccelli loro simili. "Grazie a questi uccelli incredibili adesso capiamo un po' meglio i processi con cui gli animali si espandono rapidamente per il pianeta e come questa espansione geografica si traduca nella produzione di nuove specie e nuove morfologie", conclude l'autore principale Joan Garcia-Porta. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications.
MagazineAli, forza e cervello, così i corvi hanno conquistato il mondo