L'esplosione della pandemia di Coronavirus ha causato un'interruzione dei viaggi e del turismo senza precedenti a livello globale. Secondo un report pubblicato dall'Organizzazione mondiale del turismo, il 96% delle destinazioni del mondo ha adottato misure restrittive agli spostamenti (il dato è aggiornato allo stato del 6 aprile).
Stop ai viaggi
Si tratta di ben 209 Paesi: il 100% di quelli africani, asiatici, del Pacifico e mediorientali, il 93% di quelli europei e il 92% di quelli delle Americhe. 90 di queste destinazioni hanno chiuso del tutto o in parte i confini per i turisti, 44 invece hanno imposto il divieto di ingresso a viaggiatori provenienti da determinate aree e paesi dove il virus ha avuto ampia diffusione, come ad esempio Cina, Italia, Iran (e ormai molti altri). 56 mete hanno sospeso del tutto o in parte i voli internazionali in ingresso. I rimanenti 19 paesi hanno optato per misure diverse, come ad esempio la quarantena o l'autoisolamento obbligatorio per chiunque entri nel Paese, oppure l'obbligo di mostrare un certificato medico che attesti la negatività al Codiv-19.
L'escalation delle chiusure
All'altezza del 30 gennaio erano solo undici i Paesi che avevano adottato il divieto di accesso a persone provenienti dalla Cina. Il 5 febbraio erano già diventati 40, e mano mano che il Coronavirus colpiva nuove regioni le restrizioni agli spostamenti venivano applicate da un numero sempre maggiore di Paesi e non più solo nei confronti delle persone originarie o transitate dalla Cina. Da quando l'11 marzo l'OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, nel giro di due settimane le destinazioni con restrizioni al turismo sono raddoppiate passando da 85 a 181. Nei giorni successivi si sono poi aggiunti altri paesi fino ad arrivare ai 209 del 6 aprile. Leggi anche: - Coronavirus e turismo, a rischio 50 milioni di posti di lavoro nel mondo - Dopo il Coronavirus la gente tornerà in crociera? - Coronavirus. "Vacanze? Basta estero, riscopriamo l’Italia"