Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

In Svezia apre il ristorante per una sola persona, a prova di Coronavirus

Il Bord för en garantisce ai clienti un distanziamento sociale perfetto: ha un solo tavolo con un solo posto a sedere, posizionato in mezzo a un campo

Il ristorante nel campo a prova di contagio - Foto: facebook/bordforen

In Svezia aprirà a maggio un ristorante che applica le norme del distanziamento sociale come forse nessun altro al mondo. Accetta un solo cliente al giorno e ha un solo tavolo con un solo posto a sedere. Non c'è nemmeno il cameriere: il pasto viene servito con un cestino volante. Anzi, in senso proprio non c'è nemmeno il ristorante, perché il tavolo è posizionato nel bel mezzo di un prato senza esseri umani nel raggio di decine di metri. Si chiama Bord för en, ossia appunto "un tavolo per uno", e si trova nella campagna del piccolo villaggio di Ransäter, nella parte centro-occidentale del paese. L'idea del ristorante a prova di Coronavirus è venuta a una coppia, Linda Karlsson e lo chef qualificato Rasmus Persson, che abita nella fattoria vicina (ma a distanza di sicurezza). Il cliente può prenotare per il momento della giornata che preferisce, colazione, pranzo o cena. Gli saranno quindi fornite tutte le istruzioni necessarie per raggiungere il tavolo in autonomia, evitando ogni contatto interpersonale. Una volta accomodato al suo posto, gusterà in perfetta solitudine un pasto di tre portate che saranno servite direttamente dalla finestra della cucina attraverso un cestino appeso a un cavo. Quando il cliente ha finito e se ne è andato, Linda e Rasmus aspetteranno sei ore prima di pulire e igienizzare il tavolo e la sedia, garantendo così la massima sicurezza per l'ospite del giorno dopo. Il menu vegetariano si apre con un antipasto a base di råraka, frittelle di patate svedesi accompagnate da smetana (panna fermentata) e caviale di alghe; la portata principale prevede purè di carote gialle e zenzero, crocchette di patate dolci e burro di nocciole; a chiusura, un dessert di mirtilli al gin, latticello gelato e zucchero di barbabietola. Il menu potrà variare in base alle materie prime di stagione disponibili nella zona. Ovviamente un ristorante simile non può funzionare allo scopo di fare soldi, a meno di imporre un conto eccessivo. Linda e Rasmus hanno invece deciso di lasciare al cliente la libertà di pagare la cifra che ritiene opportuna, a sua discrezione. Leggi anche: - Coronavirus, corsa ai supermercati: i cibi esauriti per primi - Coronavirus, il 96% delle destinazioni del mondo è chiuso al turismo - Coronavirus, misterioso benefattore regala fish and chips ai suoi concittadini per 3 mesi