Da quando la pandemia di Coronavirus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, molte star hanno utilizzato la loro influenza mediatica per invitare all'uso della mascherina, a rispettare il lockdown e a raccogliere fondi in favore della ricerca. Ma anche per diffondere teorie cospirazioniste e fare circolare informazioni false: l'ultimo caso in ordine di tempo, uno dei più eclatanti, riguarda la cantante, compositrice, attrice e regista Madonna. In un post, pubblicato questo fine settimana su Instagram, ha sostenuto che il vaccino per curare la malattia Covid-19 già esiste, ma che viene tenuto nascosto. Il social network ha prima indicato che il messaggio era una "informazione falsa", poi l'ha cancellato. E così la regina del pop è entrata nel novero di coloro che hanno dato voce e bufale di vario tipo, come ad esempio successo con Lewis Hamilton, John Cusack, Woody Harrelson, Wiz Khalifa, Evangeline Lilly.
Madonna e la bufala sul vaccino
In un post video rivolto alle 15 milioni persone che la seguono su Instagram, Madonna ha dato voce a una teoria cospirazionista in base alla quale il vaccino già esiste, ma "loro preferiscono che la paura controlli la gente, che i ricchi diventino più ricchi e i poveri ancora più poveri". Affermazione subito bollata come falsa dai responsabili del social network, che hanno offerto agli utenti il link a una pagina nella quale si dimostrava l'infondatezza della teoria. In un secondo momento hanno rimosso il messaggio della pop star.
La teoria cospirazionista di Lewis Hamilton
Pochi giorni prima il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton si era rivolto ai suoi 18,3 milioni di follower per suggerire che Bill Gates mentisse riguardo gli effetti collaterali del vaccino e che fosse intenzionato a utilizzarlo per impiantare microchip nel corpo delle persone. Travolto delle polemiche, ha cancellato lui stesso il proprio post e ha pubblicato un comunicato nel quale loda l'operato di coloro che erano alla ricerca di una cura, esprimendo preoccupazione per l'incertezza sugli eventuali effetti collaterali (che però in assenza di un vaccino non possono essere valutati).
Le affermazioni false di altre star
Madonna e Lewis Hamilton rappresentano la punta di un iceberg. Nelle ultime settimane, infatti, altri grossi nomi hanno utilizzato i propri canali social per diffondere notizie false: è successo ad esempio con gli attori John Cusack e Woody Harrelson e con il rapper Wiz Khalifa, secondo i quali il Coronavirus è legato alla tecnologia 5G. Dal canto suo l'attrice Evangeline Lilly ha messo in discussione l'utilità del distanziamento sociale: in un secondo momento si è scusata per l'affermazione sbagliata.
Le star come forte di informazione
Alcune celebrità sono genuinamente cospirazioniste, altre hanno detto la loro in modo impreciso, spinte magari dalla preoccupazione o in buonafede. Ma il problema è duplice: hanno un'enorme influenza sui loro fan e utilizzano piattaforme di comunicazione sulle quali l'emozione immediata e superficiale è di gran lunga più efficace del ragionamento approfondito. Numerosi studi hanno dimostrato che le notizie argomentate ricevono molti meno like e molte meno condivisioni rispetto alle sparate a effetto. Ulteriore aspetto da tenere in considerazione: la disinformazione parte spesso da un elemento di verità, che viene però distorto e decontestualizzato in modo da fargli dire ciò che si desidera e non invece ciò che realmente attesta. In questo modo, a prima vista, una data teoria può anche sembrare verosimile, soprattutto se i fan non sono gente del settore e dunque, legittimamente, non hanno le competenze per maneggiare una materia scientifica così complessa come il funzionamento di un virus e il modo di neutralizzarlo. Insomma: siamo di fronte a una delle questioni più delicate che riguardano l'informazione contemporanea. L'autorevolezza delle fonti tradizionali si è affievolita, talvolta per colpa di queste ultime (non sempre rivelatesi all'altezza), mentre la rapidità con la quale la "notizia emotiva" si diffonde sui social è travolgente e raggiunge milioni di persone in un baleno, rendendo difficile il lavoro delle fonti autorevoli.
Gli esempi positivi
Una soluzione parziale viene proprio da alcune star. Ad esempio, la pugile Katie Taylor e le attrici Salma Hayek e Amanda Peet hanno utilizzato le loro piattaforme social per rilanciare consigli medici riconosciuti come validi dalla comunità scientifica e altre misure di sanità pubblica considerate efficaci. Non dovrebbero essere i vip dello sport e del cinema a fare informazione su campi che non competono loro, ma nella complicata situazione del giornalismo contemporaneo, il gesto di Katie Taylor, Salma Hayek e Amanda Peet è di grande responsabilità.