Sabato 16 Novembre 2024

Giappone, il mostro-sirena del folklore diventa virale contro il Coronavirus

Una bizzarra creatura mitologica che protegge dalle malattie, l'Amabie, è diventata una mascotte anti-contagio popolarissima sul social

La creatura giapponese che protegge dal contagio - Foto: Main Library, Kyoto University

La creatura giapponese che protegge dal contagio - Foto: Main Library, Kyoto University

Ricorda una sirena, ha il becco da uccello, i capelli lunghi, il corpo coperto di scaglie e tre zampe. Un aspetto bizzarro, ma non è questo che ha reso l'Amabie popolarissimo sui social in Giappone negli ultimi due mesi: la creatura mitologica ha infatti il potere di proteggere dalle malattie. E così è stato adottato come una sorta di mascotte anti-Coronavirus, il simbolo della reazione all'incertezza e all'interruzione della vita quotidiana, che porta con sé l'augurio della fine dell'epidemia.  

La leggenda dell'Amabie

L'Amabie è uno yokai, una creatura sovrannaturale del folklore giapponese. Secondo la leggenda, nel 1846 emerse dalle onde e apparve a un funzionario pubblico che stava indagando su una misteriosa luce avvistata nell'oceano. L'Amabie proferì una profezia, annunciando sei anni di raccolti abbondanti ma anche l'arrivo di un'epidemia, e gli disse che, se lo avesse disegnato e mostrato alla gente, la malattia li avrebbe risparmiati. La storia corredata del ritratto dello yokai fu riportata in un kawaraban, una sorta di giornale che circolava all'epoca (la Kyoto University ne conserva una copia).  

Il meme contro il virus

La creatura mitologica è tornata alla ribalta alla fine di febbraio, quando il disegnatore di manga Hidemitsu Shigeoka (specializzato proprio in yokai) ha pubblicato su Twitter il disegno di un Amabie con il commento "una nuova contromisura contro il Coronavirus".  

Da quel momento centinaia di illustrazioni dell'Amabie a opera di artisti e semplici utenti hanno invaso il social, trasformandolo in un meme-talismano per scongiurare l'epidemia – esattamente come lo yokai aveva detto di fare oltre un secolo e mezzo fa. La sua notorietà è tale che anche il ministero della salute giapponese l'ha impiegato nella campagna informativa contro il Covid-19.

Leggi anche: - Coronavirus, in Canada la distanza sociale è "un bastone da hockey su ghiaccio" - In Islanda abbracciano gli alberi contro la solitudine da Coronavirus - Come sono gli aerei ai tempi del Coronavirus? Le foto di un'assistente di volo