Il disinfettante per le mani del birrificio Brew Dog - Foto: instagram/brewdogofficial
Per fare fronte alla carenza di prodotti disinfettanti, che non riguarda solo l'Italia ma ormai anche gli altri paesi, molte aziende che ne hanno la possibilità stanno riconvertendo la loro produzione. E visto che un igienizzante per le mani deve contenere almeno il 60% di alcol per essere davvero efficace, chi meglio di distillerie e birrifici può contribuire alla causa?
Da una parte si è attivato uno dei colossi del settore. Il gruppo Pernod Ricard ha annunciato che donerà 70mila litri di etanolo per la produzione di disinfettanti in Francia e che alcune delle sue sussidiarie faranno lo stesso nei loro paesi, fra cui Absolut Vodka in Svezia e le distillerie Rabbit Hole, Smooth Ambler e TX Whiskey negli Stati Uniti.
Dall'altra, anche numerose piccole aziende stanno contribuendo alla causa. Solo per fare qualche esempio: il celebre birrificio indipendente Brewdog, che produce anche gin e vodka, ha dedicato la sua fabbrica in Scozia alla preparazione di un gel per le mani battezzato Punk Sanitiser, che sarà distribuito gratuitamente.
La Psychompomp Microdistillery di Bristol ha elaborato un disinfettante che la gente del luogo può ritirare direttamente presso la sede, portandosi dietro una bottiglietta e devolvendo una donazione per l'ospedale pediatrico della città.
In Canada, il birrificio Annex Ale Project di Calgary ha ridotto al minimo la produzione di birra e sta impiegando i suoi impianti per sfornare settemila lattine di disinfettante per le mani (ossia tremila litri) ogni settimana. Saranno distribuite nei negozi della città, dove le scorte sono ormai agli sgoccioli, e una parte sarà invece consegnata a banchi alimentari, organizzazioni benefiche e rifugi per senzatetto.
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