La serrata generale per il Coronavirus sta colpendo alcuni settori con particolare durezza, fra cui quello della ristorazione. Prima la limitazione dell'orario e delle modalità di servizio (no al bancone, numero contingentato di clienti, eccetera) e poi la chiusura totale
stanno mettendo in ginocchio ristoranti e bar, che a fine anno accuseranno danni ingenti. La stima più recente calcola in 8 miliardi di euro le perdite nel nostro paese a fine anno. Un quadro analogo si ritrova anche all'estero: per esempio, negli Stati Uniti andranno in fumo 225 miliardi di dollari solo nei prossimi tre mesi.
La situazione in Italia…
Il 13 marzo la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha divulgato
le stime aggiornate dell'impatto che la pandemia avrà sul settore in Italia. Nel primo trimestre
le perdite previste ammontano a 10 miliardi di euro, a cui se ne sommeranno ulteriori nel secondo trimestre. Si ipotizza un recupero nel secondo semestre, da luglio in avanti, ma non è affatto scontato data l'incertezza sul decorso dell'epidemia. Allo stato attuale, il bilancio a fine anno dovrebbe assestarsi su una perdita di 8 miliardi di euro di fatturato.
… e negli Stati Uniti
Anche in America sono state imposte
chiusure su larga scala agli esercizi pubblici. Il 18 marzo la principale organizzazione di categoria, la National Restaurant Association,
ha inviato una lettera al governo e al congresso per sottoporre loro la questione dei danni economici che colpiranno la ristorazione.
Le prime stime calcolano per il prossimo trimestre una perdita di 225 miliardi di dollari, che comporteranno
il taglio di 5-7 milioni di posti di lavoro. Senza contare che l'emergenza potrebbe protrarsi anche oltre questo periodo.
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