Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Coronavirus, bar e ristoranti svendono bottiglie rare per sopravvivere

Chiusi per l'emergenza, alcuni locali negli Stati Uniti hanno messo in saldo i pezzi pregiati delle loro cantine per racimolare un po' di soldi

Le strategie dei ristoranti durante la chiusura per il Coronavirus

Le strategie dei ristoranti durante la chiusura per il Coronavirus

Costretti a chiudere al pubblico a causa delle misure restrittive per il Coronavirus, ristoranti e bar stanno provando soluzioni alternative per limitare i danni, continuare a pagare il personale e scongiurare il rischio di fallimento. L'opzione più gettonata è darsi alla consegna a domicilio: un caso illustre dalle nostre parti è quello del tristellato Da Vittorio, un monumento della gastronomia italiana, che in questo periodo propone deliziosi menu da consumare a casa in quarantena. C'è chi invece ha deciso di recuperare capitale vendendo a prezzi scontati le bottiglie pregiate della sua cantina. Alcuni locali le hanno affidate a case d'asta specializzate, altri hanno preferito gestire i "saldi" direttamente. Come riporta Eater, lo sta facendo ad esempio il Manresa di Los Gatos in California, un tre stelle Michelin che vanta una selezione di bottiglie notevole per varietà e qualità. Il responsabile del vino Jim Rollston ha contattato i clienti-collezionisti del ristorante proponendo loro bottiglie rare a prezzi inferiori non solo a quelli proposti di solito sulla carta, ma anche a quelli di mercato. Per citarne una, l'iconico e ambitissimo riesling Keller tedesco G-Max: di solito si trova intorno ai 1500-2000 dollari, Rollston lo ha piazzato a 800. In questo modo, pur rinunciando a gioielli che probabilmente non riuscirà più a reperire, finora ha raccolto 40mila dollari vitali per il Manresa. Il Jack Rose di Washington, che si fregia di avere "la più vasta collezione di whisky dell'emisfero occidentale", vende tutte le sue bottiglie con sconti dal 20 al 50%, compresi gli esemplari più preziosi. Un'occasione golosa per gli appassionati che sono accorsi a dozzine e si sono messi pazientemente in coda già ore prima dell'orario di apertura, rigorosamente a distanza di sicurezza (la vendita con ritiro in negozio è ancora consentita negli Stati Uniti). Nei soli tre giorni dell'ultimo weekend di marzo il Jack Rose ha piazzato mille bottiglie, più di un terzo di tutta la sua cantina. Leggi anche: - Usa, la distanza sociale? Il vino te lo consegna il cane - Coronavirus, ristoranti e bar: ecco quanto perderanno in Italia e all'estero - Le 1200 anatre che lavorano in un vigneto del Sudafrica