In qualunque paese del mondo che ha imposto il lockdown per la pandemia di Coronavirus, il settore della ristorazione ha subito un contraccolpo pesantissimo. Negli Stati Uniti le perdite sono stimate nell'ordine delle centinaia di miliardi di dollari. E così, per scongiurare il fallimento e anche per dare un contributo alla comunità, i ristoranti e i bar che non possono più ospitare i clienti stanno sperimentando soluzioni alternative al loro solito business: molti hanno attivato al volo le consegne a domicilio, oppure stanno vendendo ai collezionisti le bottiglie pregiate delle loro cantine.
E poi c'è chi ha trasformato il suo locale in una sorta di supermercato che vende beni di prima necessità, dagli alimentari alla carta igienica, per aiutare le persone chiuse in casa ad approvvigionarsi.
L'idea è stata messa in pratica prima dalle piccole realtà locali, ma adesso è stata adottata anche da alcune catene di fast food, da quelle regionali alle multinazionali. Sfruttando l'accesso prioritario alle materie prime, propongono sfusi gli ingredienti che di solito vanno a comporre i loro piatti e in più anche altri che potrebbero servire alla gente in isolamento.
Subway ha lanciato il servizio Grocery, che permette di ordinare alimenti in confezioni formato famiglia, consegnati con home delivery o da ritirare in 250 punti vendita: il carrello include ad esempio vari tipi di pane, bacon, bocconcini di pollo arrosto, salame e prosciutto già affettati, formaggio, spinaci, peperoni e zuppe surgelate.
Attraverso il suo nuovo Grocery, Panera Bread vende pomodori, avocado, latte, yogurt e pane. La catena di bar Juice Press consegna nelle aree di New York e Boston prodotti bio: una selezione di verdura e frutta fresca e secca, legumi, olio, aceto e sale. California Pizza Kitchen ha allargato il suo menu a domicilio aggiungendo pasta, farina, zucchero, arance, carne e frutta. Il fast food Frisch’s Big Boy, un centinaio di negozi sparsi nel Midwest, ha aperto il Market online dove ordinare fra le altre cose anche uova, tacchino, formaggio, patate e carta igienica.
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MagazineCoronavirus, le catene di fast food adesso vendono alimentari e carta igienica