Venerdì 27 Dicembre 2024
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Coronavirus. "Negli scali code di 1 km per ogni aereo con il distanziamento sociale"

Secondo il direttore di Heathrow la distanza di sicurezza sarà inapplicabile negli aeroporti: per ogni imbarco ci sarebbero file di passeggeri lunghe centinaia di metri

Il distanziamento sociale sarà applicabile negli aeroporti?

Il settore aereo si sta interrogando su come riorganizzarsi per gestire la riapertura dei voli quando saranno tolte le restrizioni ai viaggi, e al momento il quadro è un'incognita. Verosimilmente le misure per garantire la sicurezza dei passeggeri dovrebbero prevedere standard più accurati di igiene, mascherine obbligatorie e distanziamento sociale. Se le prime due sono misure accettabili, quest'ultima potrebbe invece rivelarsi proibitiva: secondo il direttore generale di Heathrow, negli aeroporti è semplicemente impossibile da mettere in pratica. "Dimenticatevi il distanziamento sociale, non potrà funzionare per il trasporto aereo o per nessun altro mezzo di trasporto. Il problema non sono tanto gli aerei, quanto la mancanza di spazio negli aeroporti", ha scritto John Holland-Kaye sul Daily Telegraph, stimando che per imbarcare i passeggeri di un singolo Jumbo Jet sarebbe necessaria una coda lunga un chilometro. La matematica applicata da Holland-Kaye come esempio si basa sui cinquecento posti a sedere – decina più decina meno – di velivoli come l'Airbus A380 e il Boeing 747 e su una distanza di sicurezza fra le persone di due metri. Riducendola anche solo a un metro, la fila al gate sarebbe comunque di mezzo chilometro. E questo per ogni singolo aereo, senza contare le altre decine di voli in partenza nello stesso momento: Coronavirus a parte, ogni giorno a Heathrow decollano e atterrano 1300 aerei e passano oltre duecentomila viaggiatori. È pur vero che probabilmente per diversi mesi il traffico sarà limitato e che forse sugli aerei la capienza sarà ridotta, ma la questione sollevata resta spinosa. Senza contare che il problema si ripresenterà anche per tutti gli altri spazi dello scalo e non solo per i gate, dai check-in al controllo bagagli alle aree di attesa. Secondo Holland-Kaye i governi dovrebbero trovare soluzioni alternative condivise a livello internazionale lasciando perdere il distanziamento sociale, per assicurare comunque ai passeggeri un rischio di contagio minimo e consentire agli aeroporti di funzionare. Leggi anche: - Coronavirus Hong Kong, all'aeroporto le cabine per disinfettare le persone - In aereo ai tempi del Coronavirus: le poltrone anti-contagio - Come sono gli aerei ai tempi del Coronavirus? Le foto di un'assistente di volo