Quando ad essere alta non è solo la musica ma anche la quota, è Dolomiti Ski Jazz. Il festival che porta i suoi concerti nel paradiso degli sciatori torna in Val di Fiemme fino al 15 marzo, con tanta black music sui bianchi paesaggi alpini, coinvolgendo gli amanti degli sport invernali e i semplici escursionisti. Le location all’aperto in alta quota che ospiteranno i concerti diurni del festival si trovano lungo i principali percorsi sciistici e le terrazze panoramiche dei più celebri rifugi della valle: la Baita Ciamp de le Strie, la Baita La Morea, lo Chalet Valbona (Ski area Bellamonte Lusia), il Rifugio Zischgalm e lo Chalet Caserina (Ski center Latemar Pampeago), il Rifugio Passo Feudo (Ski center Latemar Predazzo), la Baita Tonda (Alpe Cermis, Cavalese), e il Rifugio Fuciade (Passo San Pellegrino), prediletto dagli amanti delle escursioni a piedi. I concerti, tutti a ingresso gratuito, si svolgeranno quotidianamente all’aperto, all’ora di pranzo, in una scenografia gentilmente fornita dalle cime innevate delle Dolomiti. Il programma itinerante, con i concerti ospitati ogni giorno in una diversa location, permetterà di apprezzare il meglio di questi paesaggi, oltre che una musica – è proprio il caso di dirlo – di altissimo livello. Oltre alle note che si mettono in pista durante il giorno, il festival pensa anche al dopo sci, con concerti serali. I teatri della valle ospiteranno infatti gli artisti più rinomati del cartellone, a partire dall’attesissimo sassofonista afroamericano Vincent Herring, che infiammerà l’ultima notte di festival all’Auditorium Palafiemme di Cavalese.
m. s.