Venerdì 7 Febbraio 2025
BENEDETTA CUCCI
Magazine

Colorata e dissacrante: si illumina Arte Fiera

Da oggi a domenica a Bologna la 48ª edizione della rassegna. Forte attenzione alla ricerca contemporanea e agli autori italiani

L’opera “Insulti“ esposta da oggi a domenica a Bologna ad Arte Fiera

L’opera “Insulti“ esposta da oggi a domenica a Bologna ad Arte Fiera

Oltre centosettanta gallerie nei due padiglioni storici 25 e 26, una Main Section suddivisa come sempre fra arte storicizzata e contemporaneo e quattro sezioni curate e su invito, fotografia e immagini in movimento, Pittura XXI, Multipli e la nuova arrivata, Prospettiva, dedicata agli artisti emergenti. Al via da oggi a domenica la quarantottesima edizione di Arte Fiera, la più longeva fiera d’arte moderna d’Italia, che soprattutto negli ultimi tre anni e dopo una certa crisi aggravata dalla pandemia, ha avuto una ripresa eccezionale. Tanto che Simone Menegoi, al suo ultimo anno di direzione artistica, lascia con il sorriso di chi sa di aver fatto un bel lavoro, anche rafforzato dalla presenza del manager e collezionista Enea Righi, qui nel ruolo di direttore operativo. E chi succederà a Menegoi, nome che il presidente di Bologna Fiere annuncerà entro domenica, lo farà nel segno di una continuità preziosa e necessaria: un metodo di lavoro non si cambia.

L’entusiasmo del team Arte Fiera scorre per i corridoi della kermesse bolognese che già dalla mattina vedono i collezionisti fermarsi, informarsi e in molti casi fare acquisti. Gli spazi delle gallerie sono belli, si sente il peso della qualità che per Menegoi è un punto di arrivo da trofeo, quantificabile in quante gallerie italiane presenti oggi ad Arte Fiera, sono entrate nel club esclusivo di Art Basel: nel 2019, quando arrivò alla direzione bolognese erano quattro, ora sono quattordici.

La Main Section spazia dal moderno e dall’arte post-bellica, storici punti di forza della manifestazione, fino al contemporaneo di ricerca, con un forte accento sull’arte italiana. Incoraggia le presentazioni monografiche anche di grande impatto, come quella che si vede allo Studio G7, dove un’auto colpita da un tronco d’albero è stata trasportata qui come opera – è stata incidentata lo scorso settembre a Bologna a causa del forte vento e appartiene alla madre dell’artista – da Daniela Comani, che si concentra sui fenomeni meteo e la crisi climatica.

Molta pulizia e grandi spazi, in questi giorni illuminati da un bel sole, fanno da contrappunto a opere coloratissime e di grandi dimensioni, come ad esempio quelle appariscenti del congolese Amani Bodo, che raffigurano nobiltà afrodiscendente alla Bridgerton, per intenderci, creando un affascinante cortocircuito. E poi grande intrecci materici, anche tessili, come nelle opere di Maimouna Guerresi per la serie Unknown Maps, o sugli stendardi di Daniela Ortiz alla galleria Laveronica: uno è dedicato ad Anteo Zamboni, il ragazzo bolognese quindicenne ucciso dagli squadristi fascisti, autore di un fallito attentato contro Benito Mussolini.

Colpisce un’alleanza tra due storiche gallerie, la Niccoli di Parma e la Giraldi di Livorno: l’una a fianco dell’altra al padiglione 26 propongono opere forti e dissacranti come quella su parete bianca piena di rettangoli colorati con impressi insulti in voga oggi dal titolo Insulti – “Falsa“, “Troia“, “Arpia“, “Coglione“ per citarne alcuni – firmata da Nicus Lucà, artista torinese aiutante di Mondino e fan di Boetti, e una svastica colorata fatta di tappi di bombolette spray, orientata in senso opposto a quella più tragicamente famosa, del livornese CCH che vuole "dissacrare e sdrammatizzare il simbolo del male per antonomasia".

Alcune gallerie partecipano alla Main section per la prima volta, tra queste MAG/Magazzeno Art Gaze che punta su un giovane artista fiorentino scoperto proprio l’anno scorso allo stand dell’Accademia di Belle Arti di Firenze: è Giovanni Ceruti, classe 2000, la sua pittura ad olio iperrealistica vi sorprenderà.

Iniziano a vedersi tra i padiglioni, ma il loro debutto ufficiale sarà oggi, le shopper di carta ad alta grammatura realizzate da Maurizio Nannucci per la serie Opum Novum, in cui la fiera commissiona da un po’ di edizioni a un artista un’opera inedita: la sua è una borsina verde acido e bianca, che reca sulle due facce il testo YOU CAN IMAGINE THE OPPOSITE, e all’info point ogni giorno un numero limitato sarà omaggiato anche ai visitatori che la chiederanno.