Napoli, 22 giugno 2023 – Notte di lampi, di magie e febbri biancoazzurre sotto ‘o vulcano per Chris Martin accolto ieri tra gli spalti del ‘Diego Armando Maradona’ come Victor Osimhen alla festa-scudetto. Bisnipote di William Willett, l’inventore dell’ora legale, il cantante-vessillo dei Coldplay sotto la luna del San Paolo il tempo l’ha invece fermato, riportando tutti alla stagione di In my place e Yellow, seppur col graffio, i colori, l’energia dell’ultima fatica discografica ‘Music of the Spheres’ di cui in questo kolossal da stadio tornano diversi pezzi, a cominciare da quella ‘High power’ che infiamma la torcida prima di lasciare posto a frammenti di epopea come ‘Adventure of a lifetime’, ‘Paradise’, ‘The scientist’, ‘Hymn for the weekend’ e l’inno ‘Viva la vida’.
“Buona sera guagliò” esordisce Chris. E più tardi aggiunge "qui sul palco ci fate sentire come quattro Maradona". ‘Everglow’ la canta con un ragazzo del pubblico, mentre ‘Human heart’ con Angel Moon, voce femminile dei Weirdos, pupazzi eredi dei Muppets, coinvolti pure nei video. In ‘Something just like this’ il quartetto si cala sul volto maschere da alieni… perché ognuno di noi lo è da qualche parte, come ricordano le scritte sulle magliette. Finale coi fuochi d’artificio (ma Piedigrotta è un’altra cosa) con ‘A sky full of stars’. Ma lo stadio non ci sta e gli canta ‘’O surdato ‘nnammurato’ costringendoli a tornare, su un piccolo palco dall’altra parte dello stadio per un set acustico in cui Martin tira fuori dalla cornucopia pure un omaggio a Pino Daniele con ‘Napule è’, accompagnato al violino da Davide Rossi, mentre grossi palloni gonfiabili sospesi sulla testa del pubblico ricreano il sistema solare e 45 mila voci si uniscono al coro. Un colpo al cuore.
Come è stato scritto da più parti, questo nuovo kolossal di Martin, Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion è una vera masterclass su come si realizza il più ecologico spettacolo da stadi della storia del pop, anche se la scelta fortemente ambientalista fatta dalla band al momento di metterlo in strada (obiettivo, la riduzione delle emissioni dirette del 50% rispetto al precedente ‘A Head Full of Dreams Tour’ grazie alle minime emissioni e allo sfruttamento di energie rinnovabili) ha minacciato di farlo finire dopo il primo anno di repliche a causa degli elevatissimi costi di produzione. E, nonostante i 7 milioni di biglietti venduti, solo la discesa in campo di anonimi finanziatori avrebbe permesso la ripresa del cammino nel 2023. Un viaggio che dopo la replica napoletana di questa sera, porterà la carovana a San Siro, dove ha in calendario quattro show, da domenica a giovedì prossimi.
Tutto su e giù dal palco è studiato col pensiero all’ambiente. Uno dei generatori di corrente del backstage funziona con olio da cucina, mentre le due pedane circolari al centro del prato sono cablate per sfruttare l’energia cinetica degli esagitati che ci saltano sopra. Anche se il vero accumulatore di energia è Martin che – nei suoi splendidi 46 anni condivisi adesso con la nuova fidanzata: dopo Gwyneth Paltrow un’altra attrice, ovvero la lady delle varie Sfumature di grigio e di nero al cinema, Dakota Johnson, figlia di Melanie Griffith e Don – trasuda gigawatt senza fermarsi un attimo. Ancora una volta i braccialetti luminosi distribuiti agli spettatori, realizzati in plastica compostabile, diventano uno spettacolo nello spettacolo, trasformando i 45mila in uno spettacolo di luci immenso, scintillante e in continua evoluzione.
Nei giorni scorsi Martin si è lasciato immortalare sotto il Vesuvio, in pizzeria, in compagnia della fidanzata e del figlio Moses, e in visita a Pompei. "Ci abbiamo messo 25 anni per arrivare a Napoli – aveva twittato la band nel pomeriggio di ieri - ma finalmente ci siamo...!"