Parigi, 18 agosto 2024 – Quasi 50 anni dopo, il Gattopardo la faceva ancora piangere. Seduta accanto ad Alain Delon a Cannes, Claudia Cardinale si era commossa nel rivedersi nell’edizione restaurata del film di Luchino Visconti che nel 1963 fu Palma d’Oro. Lo raccontava nel 2010 in un’intervista alla Stampa: “Abbiamo pianto tutti e due, anche perché siamo gli unici vivi. Gli altri sono tutti morti”. Oggi, a 86 anni, è rimasta solo lei fra gli attori del cast che, senza saperlo, girarono un capolavoro del cinema, tratto dal romanzo di Tomasi di Lampedusa.
L’addio di Claudia Cardinale
Il messaggio di Cardinale inviato ai media dopo la morte di Delon a 88 anni gira tutto attorno ai ricordi di quella pellicola. "Il ballo è finito. Tancredi è andato a ballare con le stelle… – scrive l’attrice – Mi viene chiesto di dire parole...Ma la tristezza è troppo intensa. Mi unisco al dolore dei suoi figli, dei suoi cari, dei suoi fan...", aggiunge firmandosi "Per sempre tua, Angelica" con il nome del suo personaggio nel film.
Il film di Visconti
Nel Gattopardo, una delle trasposizioni cinematografiche più riuscite della nostra letteratura, Alain Delon è stato l'indimenticabile Tancredi Falconeri, nipote prediletto di don Fabrizio Corbera, principe di Salina. Nel cast con lui c'erano Burt Lancaster (il principe), Claudia Cardinale (Angelica Sedara), allora 28enne, e Paolo Stoppa, Don Calogero Sedara.
Maggio 1860: Garibaldi è appena sbarcato in Sicilia, e il principe di Salina assiste al trapasso dell'aristocrazia borbonica e all'avvento del Regno d'Italia e di un nuovo mondo borghese.
Per difendere il prestigio della propria casata, il principe decide così di attendere la presa di Palermo da parte dei garibaldini, appoggiare apertamente l'annessione all'Italia ed accettare le nozze fra l'adorato Tancredi e Angelica, la figlia di imprenditore ricco e incolto, Don Calogero, l’uomo nuovo, che diventerà anche sindaco. “Affinché niente cambi – il suo motto passato alla storia - bisogna che tutto cambi”.
Un ballo per sempre
Il ricordi di Claudia Cardinale non possono che essere indissolubilmente legati alla scena cult del film, quella appunto del ballo, capolavoro di scenografia per cui il film vinse anche il Nastro d’Argento. Nella scena Angelica balla con don Fabrizio, che per un momento avrà l’impressione di tornare ai vecchi fasti della sua gioventù: è il momento che simbolicamente rappresenta l’incontro tra l’aristocrazia e la nuova borghesia, a cui la prima sta per cedere il passo.