Sabato 6 Luglio 2024
VALERIA PANZERI
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Le città fantasma in Italia: storia e leggende dei 10 borghi più famosi

Dalla città dei balocchi di Consonno al borgo religioso di Mirteto fino all'isola veneziana vittima di storie del terrore.

Celleno, in provincia di Viterbo

Celleno, in provincia di Viterbo

Roma, 20 maggio 2022 - Le chiamano città fantasma, di loro resta soltanto lo spettro di ciò che sono state o che avrebbero potuto essere. Location disabitate disseminate in tutta Italia, ma che conservano un “fascino della rovina”, tanto caro già a Piranesi che, nel Settecento, ci ha costruito sopra un’onorata carriera. Seppure il meccanismo di attrazione resta il medesimo, oggi sono i social – soprattutto – a veicolare le immagini di queste costruzioni antiche (e spesso) fatiscenti, abbandonate al loro destino ma anche meta di estimatori, turisti e curiosi.

Vediamo dunque, da Nord a Sud, dieci chicche del Belpaese, e le storie che si conservano dentro quelle mura disabitate.

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Ischiazza (Trentino Alto Adige). La fitta vegetazione ha praticamente avviluppato il gruppo di case abbandonate di questo piccolo villaggio montano. L’alluvione del 1966 trascinò il suo carico di fango, detriti e distruzione nei centri della Val di Cembra, in Trentino, obbligando alla fuga chi risiedeva in quelle zone. Oggi non restano che ruderi, testimoni di quella che era la vita rurale del posto.

Consonno (Lombardia). Un vero e proprio mito per brianzoli e lombardi quello che avvolge la “città dei balocchi”. Tutto inizia (e finisce) negli anni Sessanta, in pieno boom economico, quando l’eccentrico Conte Mario Bagno mette gli occhi su Consonno, minuscolo paese nel Lecchese in una posizione panoramica facilmente raggiungibile da Milano. Con la sua forza economica e la sua impresa edile inizia la distruzione dell'antico borgo e la costruzione di una grande nuova Consonno, immaginata come una sorta di Las Vegas, mecca di meraviglie e intrattenimento. L'opera delle ruspe muta l'equilibrio idrogeologico della zona e una frana distrugge i sogni di gloria del conte. Oggi restano le costruzioni bislacche, in decadimento, volute dall’imprenditore, che si ispiravano alle architetture di tutto il mondo, e tutt’intorno soltanto silenzio.

Poveglia (Veneto). Si sprecano le leggende e i racconti spaventosi intorno a Poveglia, un'isola della laguna di Venezia posta a sud, di fronte a Malamocco lungo il Canal Orfano. Conta pochi fabbricati, tutti disabitati; nei secoli la popolazione ha abbandonato quei sette ettari e mezzo di terra in mezzo al mare. Nel tempo si sono alimentate le leggende metropolitane che indicavano Poveglia come infestata dagli spettri e così, ancora oggi, a farla da padrona è l’incolta vegetazione.

Miniera di Ingurtosu (Sardegna). Un villaggio fantasma in piena regola, vicino alla costa centro-occidentale dell’Isola. Un tempo questa miniera è stata fra le più produttive della regione, ora non restano che impianti, cumuli di materiali di scarto, vecchi attrezzi e i ruderi di quelle che furono le case dei minatori, che contrastano con l’imponente palazzo in granito della direzione, detto ‘castello’, costruito in stile neomedievale.

Camugnano (Emilia Romagna). Sull'Appennino Bolognese, nel comune di Camugnano, c'è il villaggio di Chiapporato. Quattrocentesco borgo di carbonai, svuotatosi nel corso del Novecento. Il suo fascino risiede anche nel non facile accesso: il conglomerato è infatti raggiungibile solo grazie a un sentiero nel bosco. Le lapidi del piccolo cimitero risalgono all'inizio degli anni Sessanta.

Mirteto (Toscana). Per chi subisce il fascino dei luoghi spirituali non si può tralasciare Mirteto, sul Monte Pisano. Si tratta di un antico monastero, ormai abbandonato, che conserva intatta la fisionomia del borgo religioso. Come si può facilmente evincere dal suo nome, l’agglomerato e circondato dall’intenso profumo del mirto che conferisce un fascino senza tempo alla location abbandonata.

Celleno (Lazio). Sorgono nel Viterbese le rovine del borgo di Celleno, colpito negli anni da epidemie e frane e infine distrutto da un terremoto nel 1931. Un borgo fantasma così affascinante e pregevole, da essere stato selezionato dal FAI fra i suoi beni.

Gessopalena (Abruzzo). Sul lato orientale della Maiella, si staglia arroccato il paesino di Gessopalena la cui parte più antica, conosciuta come Gessopalena Vecchia, è disabitata e mostra la sua incantevole origine medievale. Le vecchie abitazioni sono state sventrate prima da un terremoto (nel 1933) e poi dalle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale.

Craco (Basilicata). Indubbiamente fra i più celebri paesi fantasma d’Italia, anche perché, ciò che resta dell’antico borgo di Craco, è stato il set di film di fama planetaria: da "La Passione di Cristo" di Mel Gibson a "Quantum of Solace" di Marc Foster. Fino agli anni Sessanta era noto come il paese del grano, nel 1963 una frana ne ha sancito il declino con l’evacuazione finale e permanente il decennio successivo.

Poggioreale (Sicilia). Amatissima da turisti ed estimatori del genere “ghost town” non può mancare in questo elenco l’antico borgo di Poggioreale. Distrutto dal terremoto del Belice, nel 1968, è passato dall'essere uno dei borghi più fiorenti della Sicilia ad ammasso di ruderi e sterpaglia.