D’estate luogo privilegiato per le arrampicate, d’inverno perfetto per ciaspolare. Ma in tutte le stagioni, sempre una finestra incredibile su uno dei panorami più mozzafiato delle Dolomiti. La zona delle Cinque Torri, a Cortina d’Ampezzo, quando è imbiancata si trasforma nel luogo ideale per passeggiare con le racchette da neve. Dal Rifugio Scoiattoli, belvedere privilegiato per ammirare le Torri, si imbocca il sentiero a sinistra verso la piccola Torre Inglese. Tra la Torre Quarta Alta e la Torre Quarta Bassa si snoda una galleria, che conduce proprio al centro dell’ammasso di pinnacoli, spezzati e rovesciati. Sono i residui del primordiale crollo del Monte Averau, le cui rocce, conficcate in un terreno plastico, nei secoli hanno continuato a fratturarsi e a spaccarsi fino ad assumere la forma attuale.
La ciaspolata prosegue proprio sotto queste ripide e suggestive pareti verticali. Alzando lo sguardo, i chiodi conficcati nella roccia testimoniano il passaggio dei tanti arrampicatori durante la bella stagione. Lasciate le Torri in direzione est ci si imbatte nel Rifugio Cinque Torri, da cui si ammirano alcuni particolarissimi pini cembri, modellati dalle forze della natura. Da qui il sentiero scende per circa 300 metri in direzione “Cian Zopè”, fino al “Cason de Claudio”, una tipica baita di montagna da cui si ammirano le guglie della Croda da Lago. Proseguendo sul sentiero si costeggia la “Boa di Cinque Torri”, per poi inoltrarsi nel bosco e raggiungere la strada che scende fino a “Cian Zopè (1732 m) e alla strada del Passo Falzarego. E una volta finito l’incanto della neve che scricchiola sotto i piedi, niente di meglio di una buona sauna o un caldo bicchiere di vin brulé, per ritrovare nel bicchiere tutti i profumi del bosco.
m. s.