Giovedì 29 Agosto 2024
GIOVANNI BOGANI
Cinema e Serie Tv

Venezia 81, amore e passioni alla Mostra kolossal. Via alla parata di stelle

Apertura col nuovo film di Tim Burton e l’emozione di Sigourney Weaver. Mastandrea propone “Nonostante“, Morante e Musella con simboli pro Palestina

Venezia, 29 agosto 2024 – La prima giornata della Mostra del cinema stacca già i primi punti esclamativi: la presentazione in prima mondiale di Beetlejuice Beetlejuice, con Monica Bellucci e Tim Burton, certo. Ma anche il film italiano che apre la sezione Orizzonti, Nonostante di Valerio Mastandrea, il Leone d’oro alla carriera a Sigourney Weaver e l’apertura delle Giornate degli autori con Coppia aperta, quasi spalancata, protagonista una scatenata Chiara Francini.

Nonostante è il secondo film da regista di Valerio Mastandrea, anche sceneggiatore con Enrico Audenino, produttore con la sua Damocle, e interprete del film insieme a Giorgio Montanini, Lino Musella e Laura Morante. Proprio Laura Morante e Musella, ieri pomeriggio, sul red carpet, hanno fatto il primo gesto politico della Mostra. Musella ha indossato una maglietta con la bandiera palestinese e la scritta “Free Palestine“. Laura Morante ha mostrato un ventaglio con la frase “Stop al genocidio a Gaza“, e i numeri della tragedia: 40.000 morti, di cui 16.000 bambini.

Di vita, di morte e di amore si parla nel film di Mastandrea. "Volevamo raccontare una storia d’amore classica, ma cercando di essere meno scontati possibile", dice l’attore e regista romano. "Così, abbiamo ambientato questa storia d’amore nel contesto di personaggi in una situazione particolare, in una specie di terra di nessuno. Ma questa situazione è una metafora: quelle persone ferme nei letti sono tutte le persone ferme nella loro vita. Il nostro film – prosegue – è dedicato alle persone che riescono ad uscire dagli argini. E per uscire dai propri confini, non c’è niente di più efficace dell’innamoramento". L’innamoramento come elemento rivoluzionario, come ultima possibilità di incontrare la vita, di sentirsi vivi.

Sigourney Weaver, 74 anni, con il Leone d’oro alla carriera
Sigourney Weaver, 74 anni, con il Leone d’oro alla carriera ricevuto ieri

Un’emozionata Sigourney Weaver, 74 anni, ha ricevuto ieri nella cerimonia di apertura il Leone d’oro alla carriera dalle mani dell’attrice francese Camille Cottin, sforzandosi con l’italiano e mandando un divertito messaggio al marito, dopo avere elogiato e difeso la città di Venezia, citando anche il Mose: "Dovrà abituarsi ad avere questo Leone nel letto con noi..."

Sigourney non pensa certo a mettere un punto alla propria carriera: "Ho ancora due Avatar da interpretare, e a Londra a teatro, mia grande passione, sarò Prospero nella Tempesta di Shakespeare". Professa un amore incondizionato per il cinema italiano: "Da spettatrice mi sono innamorata di Fellini, De Sica e Antonioni. Mi ricordo Divorzio all’italiana come uno di quei film che mi portavano in un mondo diverso: è lì che per me è cominciato tutto". L’attrice di Alien prosegue: "Mi chiedono perché interpreto donne forti, e io rispondo: semplice, le donne sono forti, lo sono da sempre e tutti i giorni. E le donne reali sono la mia fonte di ispirazione. Pensare che il mio lavoro possa avere avuto un impatto per le donne mi rende felice: ora siamo tutte elettrizzate per Kamala Harris".

In Coppia aperta, quasi spalancata, film ibrido fra fiction e documentario, Chiara Francini – partendo dalla omonima pièce di Dario Fo e Franca Rame che ha portato con successo nei teatro – riflette sulle diverse maniere di vivere l’amore, e il poliamore. Filmata da Federica Di Giacomo, Chiara mostra con ironia se stessa, attrice conosciuta, con la sua relazione quasi ventennale con un ragazzo svedese; e dall’altra, un microcosmo di persone alla ricerca della felicità. "Volevo mettere insieme la mia vita, gli spettacoli, il mio compagno, mia madre – dice Chiara Francini – Mi piaceva riflettere su come si sia evoluta oggi l’idea di coppia aperta, rispetto al 1983, l’anno della prima dell’opera teatrale". L’amore, sempre l’amore. In mille differenti declinazioni. "Ogni donna – dice Chiara – deve essere libera di decidere come amare. Non si può sindacare su quale sia la felicità di ognuno di noi. Combatto le ideologie e i pregiudizi".