
I protagonisti della nuova serie Netflix "The Residence". (Da sinistra a destra) Isiah Whitlock Jr. (nei panni di Larry Dokes), Dan Perrault (Colin Trask), Spencer Garrett (Wally Glick), Uzo Aduba (Cordelia Cupp), Randall Park (Edwin Park), Andrew Friedman (Irv Samuelson), Ken Marino (Harry Hollinger) e Molly Griggs (Lilly Schumacher).
Una cena di Stato organizzata per mesi per distendere la tensione tra Stati Uniti e Australia, svariate liste invitati viste e riviste, i segnaposto personalizzati, le composizioni floreali, il menù, la sicurezza da organizzare. E poi una semplice frase che manda tutto all'aria mentre gli ospiti ignari ascoltano Kylie Minogue cantare e si lamentano delle porzioni di cibo troppo piccole. «C’è stato un incidente». Dove incidente sta per il presunto suicidio di A.B. Wynter (Giancarlo Esposito), il capo del personale domestico e delle operazioni della Casa Bianca. L'uomo che della dimora ufficiale dei presidenti a stelle e strisce conosce ogni minimo dettaglio e ne custodisce discretamente i segreti. Quando sulla scena arriva Cordelia Cupp (Uzo Aduba), eccentrica detective celebre per aver risolto casi intricati e all'apparenza impossibili da decifrare, decreta che quello che tutti intorno a lei vogliono far passare per un atto volontario è un omicidio. Tra le 132 stanze della Casa Bianca c'è un assassino e tutti i presenti, invitati compresi, sono sospettati. È l'incipit di 'The Residence', la serie creata e scritta da Paul William Davies e prodotta da Shondaland – casa di produzione di Shonda Rhimes – per Netflix. Otto episodi da un'ora diretti da Liza Johnson (i primi quattro) e Jaffar Mahmood (gli ultimi quattro) ispirati da 'The Residence: Inside the Private World of the White House', best seller della giornalista Kate Andersen Brower in cui racconta il mondo sommerso che nessuno conosce della dimora più famosa del mondo. Partiamo subito con il dire che la serie è una vera delizia. Intrattenimento intelligente, ricco di humor e continui capovolgimenti narrativi. Un giallo immerso nella commedia che strizza l'occhio ad Alfred Hitchcock e Agatha Christie, Cluedo e Sherlock Holmes (non a caso ogni episodio ha un titolo che rimanda a un film o a un romanzo di genere, da Il mistero della camera gialla a Delitto perfetto). Davies, fidato collaboratore di Shonda Rhimes dai tempi di 'Scandal' – altra serie ambientata tra i corridoi della Casa Bianca ma con tutt'altro tono – unisce il mondo di sotto con il mondo di sopra dell'abitazione sita al 1600 di Pennsylvania Avenue a Washington facendoci conoscere il personale di servizio e la macchina perfettamente oleata – o quasi - che la muove, rammentando le tre regole per lavorare alla residenza presidenziale: «Non fissare, parlare agli ospiti solo se necessario, non essere invadenti». Ricostruita interamente e mostrata allo spettatore come un'enorme casa delle bambole - impressionante il lavoro dello scenografo François Audouy e del suo team -, la Casa Bianca di 'The Residence' diventa una scena del crimine in cui si muove la detective Cupp. Fanatica del birdwatching – ha con sé un binocolo e una lista di uccelli da depennare man mano che li avvista tra un interrogatorio e l'altro -, allergica alle convenzioni, sarcastica - «Quanti maschi vi servono?», chiede notando l'elevata percentuale maschile che lavora alla CIA e all'FBI - e con uno stile d'indagine tutto suo, Cordelia Cupp entra di diritto tra i migliori detective del piccolo schermo. Come ogni titolo targato Shondaland che si rispetti, il montaggio gioca un ruolo centrale. C'è un continuo riavvolgere il nastro alla notte dell'omicidio mostrando varie prospettive e angolazioni narrative tanti quanti sono i personaggi chiamati a rievocare le ore precedenti e successive la morte di A.B. Wynter. A intervallare testimonianze e indagini un'audizione congressuale – preparatevi a innamorarvi della senatrice Bix – che serve allo showrunner per tenere le fila del racconto ed evidenziare l'«arte» del compromesso politico. È talmente un piacere lasciarsi trasportare dalle analisi della detective e passare del tempo insieme ai suoi sospettati che l'identità del colpevole passa addirittura in secondo piano. Ma se siete degli aspiranti investigatori sappiate che 'The Residence' è disseminata di indizi lasciati in bella vista. Vi basterà affinare la vista e seguire l'istinto. Chissà, magari scoprirete il colpevole prima di Cordelia Cupp.