
Jim Carrey - Crediti Ansa Foto
Quando è uscito nelle sale italiane, nel dicembre 1994, ‘The Mask - Da zero a mito’ aveva già conquistato il box office americano durante i mesi estivi di quell’anno. Il successo del film si rivelò una scommessa vinta dalla produzione, dalla distribuzione e dal cast, ma non solo. Fa pensare anche il fatto che il titolo fu realizzato con appena 18 milioni di dollari (7 dei quali destinati agli effetti visivi) e arrivò a incassare oltre 351 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando un fenomeno globale.
Un successo personale e collettivo
La commedia dimostrò concretamente quanto un regista come Chuck Russell fosse stato capace di uscire dalla propria comfort zone per creare qualcosa di originale e indimenticabile, segnando per sempre il cinema degli anni ’90. ‘The Mask’ rappresentò anche una svolta nel percorso artistico di Jim Carrey, consacrandolo definitivamente come stella di Hollywood dopo il successo di ‘Ace Ventura - L’acchiappanimali’. Per Cameron Diaz si trattò di un fortunato debutto sul grande schermo.
L’adattamento del fumetto ‘The Mask’
Ospite dell'International Film Festival of India a Goa, svoltosi di recente nel Paese dell’Asia meridionale, Russell ha raccontato come il suo coinvolgimento nella regia non fu casuale. Fino a quel momento Russell era noto per pellicole horror come ‘Nightmare 3’ e ‘Il fluido che uccide’. Tanto che, all’inizio, il professionista fu scelto dalla New Line Cinema con l’intenzione di trasformare ‘The Mask’ in un film spaventoso e violento, in linea con il fumetto originale della Dark Horse Comics da cui traeva ispirazione. Tuttavia, Russell si oppose con fermezza a questa visione, convinto che l’opera, secondo quell’impostazione, sarebbe stata troppo simile alla saga del brivido dedicata al personaggio di Freddy Krueger.
La scelta di Jim Carrey
L’intuizione di Russell si rivelò decisiva: il regista intravide nel talento emergente di Jim Carrey il potenziale per realizzare una commedia brillante. “Jim Carrey era appena emerso grazie alla serie tv ‘In Living Color’, ma fu incredibilmente difficile convincere gli altri del suo valore”, ha dichiarato Russell. “L’ispirazione del film è stata lui: ho plasmato il copione affinché incarnasse completamente il suo stile unico. Dopo averlo letto, Jim scherzò dicendo: ‘Se accetto, finirò per interpretare questo personaggio alle inaugurazioni dei supermercati quando avrò ottant’anni!’”.
La trasformazione incredibile dell’attore
Ogni volta che Carrey si trasformava in ‘The Mask’, affrontava ben quattro ore di trucco per dare vita al personaggio. Questo ruolo, però, sembrava fatto su misura per lui. Un dettaglio curioso riguarda l’iconico abito giallo indossato dal personaggio: pare, infatti, che si richiami a uno degli outfit che l’artista sfoggiava nei suoi esordi come stand-up comedian. Anche la gigantesca dentatura della Maschera, inizialmente pensata solo per le scene senza dialoghi, è diventata un elemento che contraddistingue il personaggio ancora oggi nell’immaginario collettivo. La bravura di Carrey si vide anche in quel caso: l’attore, infatti, riuscì a usarla anche mentre parlava, aggiungendo un tocco di estro e comicità unica alla sua interpretazione.